l'Astrofilo giugno 2012

TERRA Non è quindi possibile farsi un’idea precisa sul numero di impatti subiti dalla Terra sem- plicemente contando i crateri. Ci sono tut- tavia un paio di modi per aggirare il pro- blema. Il primo è quello di stimare la crate- rizzazione della Terra ricostruendo cronolo- gicamente la craterizzazione della Luna; il secondo consiste invece nel fare un accurato inventario temporale degli asteroidi con or- bite intersecanti la nostra. Nel primo caso, pur essendo la Luna essenzial- mente priva di un’atmosfera e di un’attività geologica in grado di cancellare i crateri più antichi oggi visibili, furono quegli stessi im- patti che li origi- narono a cancel- larne altri ancora più antichi, e an- che se così non fosse, estrapolare la craterizzazione terrestre da quel- la lunare è comun- que un approccio indiretto. Lo stesso ragionamento va- le anche per il con- teggio degli aste- roidi vicini: stima- re la loro popola- zione a ritroso nel tempo sulla base di ciò che vediamo oggi significa fare ipotesi che coinvolgono l’evoluzione del- l’intero sistema solare e che possono creare scenari non necessariamente compatibili con la passata realtà. Di certo sappiamo che fra 4,1 e 3,8 miliardi di anni fa i pianeti interni subirono le conse- guenze della migrazione dei giganti gassosi (Giove, Saturno, Urano e Nettuno) su orbite più esterne, evento che scombussolò la pri- mitiva fascia degli asteroidi, oggi posta fra le orbite di Marte e Giove, deviando numerosi oggetti dalle loro traiettorie originarie. Una parte di essi finì per impattare Terra e Luna, provocando su quest’ultima le copiose effu- A sinistra, il cra- tere Vrede- fort, il più grande della Terra fra quelli verificati. Si trova in Sudafrica, ha un diametro di quasi 300 km e prende il nome dalla cittadina che sorge al suo in- terno. L’impatto che lo formò av- venne poco più di 2 miliardi di anni fa e fu sicuramen- te un duro colpo per le elementari forme di vita che già prosperavano all’epoca e che utilizzavano i pri- mi processi foto- sintetici. [NASA] V isione panoramica del Meteor Crater. In alcuni punti il suo bordo raggiunge i 45 metri di altezza rispetto ai terreni circostanti. [American Geophysical Union]

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=