l'Astrofilo giugno 2012

19 ASTROFILO l’ storia degli eroidali GIUGNO 2012 TERRA C he sulla Terra siano caduti, in tempi più o meno remoti, asteroidi e nuclei cometari di dimensioni medio-piccole è un fatto indiscutibile, dal momento che ancora oggi possiamo vedere le cicatrici di alcuni di quegli eventi, sotto forma di cra- teri. Sono almeno una quarantina quelli di sicura origine asteroidale il cui diametro supera i 20 km, e sono in gran parte situati in Australia, Canada, Russia, Sudafrica e USA, vuoi per le vaste dimensioni di quei Paesi, vuoi per una favorevole preserva- zione geologica e ambientale. Sul nostro pianeta, infatti, i crateri da im- patto tendono ad essere cancellati tanto più rapidamente quanto più sono piccoli, ma anche quelli con diametri superiori ai 50-100 km possono diventare irriconoscibili a causa di stravolgimenti superficiali su scala locale o per l’azione di più globali mo- vimenti tettonici. Non è un caso che solo sei dei crateri suindicati abbiano età superiori al miliardo e mezzo di anni e che nessuno di essi oltrepassi sensibilmente i 2 miliardi di anni. Se non osserviamo crateri vecchi di 3-4 miliardi di anni non è certo perché non vi siano stati impatti, ma piuttosto perché sono stati tutti cancellati. I l Meteor Crater (noto anche come Barringer Crater, in onore di Daniel Barringer, che per primo suggerì l’origine meteoritica) è il più noto, visitato e meglio conservato cra- tere da impatto del nostro pianeta. Tuttavia si tratta di una formazione molto piccola (1200 metri di diametro per 170 metri di profondità) se paragonata alle titaniche vora- gini scavate dall’impatto dei grandi asteroidi che negli ul- timi 4 miliardi di anni hanno sconvolto la Terra. [NASA]

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