l'Astrofilo settembre-ottobre 2024
9 SETTEMBRE-OTTOBRE 2024 ASTRO PUBLISHING ASTROFILO l’ L ’idrogeno-alfa ha una lunghezza d’onda di 656,28 nm e appare rosso. Corrisponde alla transizione dallo stato con numero quantico principale n = 3 allo stato con n = 2 nell’atomo di idrogeno. Viene emes- so un fotone con una lunghezza d’onda di 656,28 nm, che fornisce una linea spettrale con la lunghezza d’onda più lunga nella serie di Bal- mer. Se una stella candidata sfera di Dyson mostra questo tipo di emis- sione, è molto probabile che si tratti di una stella giovane circondata dal residuo del disco di gas e polveri da cui è nata. In tal caso, l’eccesso di emissione infrarossa non è attribui- bile a una megastruttura aliena. I mmagini dell’anello di Fomalhaut in luce visibile diffusa (HST, pannello a, da Kalas et al. 2013), nel lontano infrarosso a 70 µm (Herschel, pannello b, da Acke et al. 2012), nell’emissione termica a 1,3 mm (ALMA, pannello c, da MacGregor et al. 2017). Le barre della scala rappresentano 50 unità astronomiche. I 7 candidati trovati dal team di Suazo potrebbero essere si- stemi simili a questo, particolarmente brillante nell’infrarosso. Per confermarlo serviranno ulteriori indagini spettroscopiche. strutture aliene. Per armonizzare e incrociare le informazioni conte- nute nei diversi database, il team ha dovuto sviluppare una complessa procedura con vari filtri, attraverso i quali sono passati i dati di circa 5 milioni di sorgenti. Questa prima fase ha permesso di identificare una serie di potenziali candidati che mo- strano un eccesso di infrarosso, ap- parentemente non attri- buibile a nessuna sorgen- te naturale. Una seconda scrematura ha riguardato principalmente l’emissio- ne H-alfa e la variabilità nel visibile dei potenziali candidati. L’emissione nel- la riga alfa dell’idrogeno, perché è ricorrente nei dischi protostellari resi- dui di giovani stelle, bril- lanti nell’infrarosso ma evidentemente da scar- tare. La variabilità nel vi- sibile, perché solo curve di luce molto accentuate ed eventualmente rego- lari sarebbero compatibili con me- gastrutture orbitanti. Dopo aver sottoposto ai vari filtri i circa 5 milioni di sorgenti, al team guidato da Suazo sono rimasti sola- mente 368 target. Di questi, 328 non risultano però risolvibili come singoli oggetti, ma si presentano piuttosto come una miscela di sorgenti. Altri 29 hanno mostrato una variabilità ir- regolare e ulteriori 4 si sono rivelati nebulari. Alla fine della lunga sele- zione sono pertanto risultati candi- dabili a sfere di Dyson appena 7 oggetti stellari, il cui livello di emis- sione infrarossa non è chiaramente attribuibile a processi astrofisici. Scrivono i ricercatori: “Tutte le sor- genti sono chiari emettitori di infra- rosso medio senza contaminanti o
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