l'Astrofilo settembre-ottobre 2024
SETTEMBRE-OTTOBRE 2024 ASTROFILO l’ In quel periodo, Giuseppe Cocconi e Philip Morrison avevano aperto la strada alla ricerca di segnali radio emessi più o meno volontariamen- te da civiltà extraterrestri, mentre Nikolaj Kardašëv aveva ipotizzato che tecnologie aliene estremamen- te evolute avrebbero potuto sfrut- tare in modi per noi inimmaginabili l’energia emessa dalle stelle. Dyson arricchì questo scenario sostenendo la possibile esistenza in altri sistemi planetari di megastrutture sferiche, a forma di guscio, costruite attorno a singole stelle e capaci di imbri- gliare la gran parte dell’energia da esse emessa. All’inizio degli anno ‘60, tutto ciò doveva apparire piuttosto fanta- scientifico, poiché conoscevamo ben poco del nostro sistema solare e as- solutamente nulla di altri possibili sistemi simili. Tuttavia, l’ipotesi di Dyson poteva (e può) essere verifi- cata, poiché quelle megastrutture oggi note come “Sfere di Dyson” produrrebbero due effetti ben rico- noscibili dall’osservatore: nascon- dono più o meno totalmente la luce visibile delle stelle che circondano e, riscaldandosi internamente, irra- diano dalla superficie esterna una quantità non trascurabile di luce in- frarossa, che Dyson suggeriva di cer- R appresentazione di fanta- sia di una sfera di Dyson. Questo tipo di megastrutture, ipotizzate nel 1960 dal fisico e matematico anglo-america- no Freeman John Dyson, po- trebbero presentarsi comple- tamente chiuse oppure, come in questo caso sotto forma di fasce concentriche. Ci si po- trebbe accorgere della loro presenza per un eccesso di ra- diazione infrarossa apparen- temente proveniente dalla stella, oppure per un’anomala curva di luce di quest’ultima. [Getty images]
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