l'Astrofilo settembre-ottobre 2024

10 SETTEMBRE-OTTOBRE 2024 ASTRO PUBLISHING ASTROFILO l’ E sempi di tipici fattori confondenti nella ricerca del team di Suazo. La riga superiore presenta sorgenti della categoria blends (miscugli di contributi), la riga centrale sorgenti incastonate in regioni nebulari e la riga inferiore casi che rien- trano nella categoria irregular (con variabilità irregolare). Su queste scale, i casi irregolari e nebulari non possono essere distinti, ma la natura nebulare può essere stabilita ispezionando le immagini su scale più grandi. [M. Suazo et al.] firme evidenti che indichino un’ori- gine ovvia di infrarosso medio. La presenza di dischi di detriti caldi che circondano i nostri candidati rimane una spiegazione plausibile per l’ec- cesso di infrarosso delle nostre sor- genti”. E aggiungono: “Dopo aver analizzato la fotometria ottica / NIR/MIR di ~5×10 6 sorgenti, abbiamo trovato sette apparenti nane M che esibiscono un eccesso di infrarossi di natura poco chiara, compatibile con i nostri modelli di sfera di Dyson. Esi- stono spiegazioni naturali per l’ec- cesso di infrarossi proveniente da queste sette sorgenti, ma nessuna di esse spiega chiaramente tale feno- meno nei candidati, soprattutto con- siderando che sono tutte nane M” . Effettivamente, i 7 oggetti candidati sembrano essere nane rosse (o nane M, se si preferisce), ed è noto che sono rarissimi i dischi di polveri e de- triti attorno a questo tipo di stelle. Inoltre si formano e si presentano di- versamente rispetto ai dischi di stelle più massicce e tutto sommato non sembrano avere le proprietà neces- sarie a produrre la quantità di radia- zione infrarossa rilevata. Solamente un EDD (Extreme Debris Disk) po- trebbe spiegare l’eccesso infrarosso dei 7 candidati, ma questo tipo di disco non è mai stato osservato at- torno alle nane rosse. Al di là del fatto che (come sottoli- neato da Suazo e colleghi) servi- ranno ulteriori analisi spettrosco- piche per dirimere la questione, la percentuale probabilistica che uno o più candidati siano sfere di Dyson difficilmente sarà maggiore di zero. È risaputo infatti che le nane ros- se, con i loro frequenti e intensissi- mi brillamenti, sono assolutamente ostili alla vita come noi la cono- sciamo. I pianeti in orbita nella zona abitabile di una nana rossa, quindi molto vicini alla stella (data la pic- cola massa di quest’ultima), sono bombardati per centinaia di milioni o miliardi di anni da intensi flussi di radiazioni e particelle letali, capaci di spogliare quei pianeti della loro eventuale atmosfera. Anche se riu- scissero a conservare un’atmosfera, le forze mareali della nana rossa li

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