l'Astrofilo settembre-ottobre 2023

35 SETTEMBRE-OTTOBRE 2023 ASTRO PUBLISHING ASTROFILO l’ levato un lampo luminoso di raggi gamma durato poco più di un minu- to. Qualsiasi GRB che dura più di due secondi è considerato “lungo”. Tali esplosioni provengono tipicamente dalla morte per supernova di stelle almeno 10 volte più massicce del no- stro Sole, ma non sempre. I ricercatori hanno quindi utilizzato Gemini South per effettuare osserva- zioni a lungo termine del bagliore re- siduo del GRB per saperne di più sul- le sue origini. Le osservazioni hanno permesso agli astronomi di indivi- duare la posizione del GRB in una re- gione a meno di 100 anni luce dal nucleo di un’antica galassia, che lo collocava molto vicino al buco nero supermassiccio della galassia. I ricer- catori non hanno trovato prove di una supernova corrispondente, che lascerebbe la sua impronta nella luce studiata da Gemini South. “La nostra osservazione di follow-up ci ha detto che piuttosto che essere una stella massiccia collassata, l’esplosione è stata mol- to probabilmente causata dalla fusione di due og- getti compatti” , ha det- to Levan. “ Individuando la sua posizione al centro di un’antica galassia prece- dentemente identificata, abbiamo avuto la prima allettante prova di un nuovo percorso attraver- so il quale le stelle incon- trano la loro fine.” Nei normali ambienti ga- lattici, si ritiene che la produzione di GRB lunghi dalla collisione di resti stellari come stelle di neutroni e bu- chi neri sia incredibilmente rara. I nu- clei delle galassie antiche, tuttavia, sono tutt’altro che normali e potreb- bero esserci un milione o più di stelle stipate in una regione di pochi anni luce. Una densità di popolazione così estrema potrebbe essere abbastanza grande da consentire occasionali col- lisioni stellari, specialmente sotto la titanica influenza gravitazionale di un buco nero supermassiccio, che per- turberebbe i movimenti delle stelle e le manderebbe a sbandare in dire- zioni casuali. Alla fine, queste stelle vagabonde si intersecherebbero e si fonderebbero, innescando un’esplo- sione titanica che potrebbe essere os- servata da vaste distanze cosmiche. È possibile che tali eventi si verifichino abitualmente in regioni altrettanto affollate dell’universo, ma siano pas- sati inosservati fino ad ora. Una pos- sibile ragione della loro “inosserva- bilità” è che i centri galattici sono ri- colmi di polvere e gas, e capaci di oscurare sia il lampo iniziale del GRB sia il bagliore successivo. Questo par- ticolare GRB, identificato come GRB 191019A, potrebbe essere una rara eccezione, consentendo agli astrono- mi di rilevare l’esplosione e studiarne gli effetti successivi. I ricercatori vor- rebbero scoprire più eventi simili. La loro speranza è quella di abbinare un rilevamento di GRB con un corri- spondente rilevamento di onde gra- vitazionali, che svelerebbe la loro ve- ra natura e confermerebbe le loro origini, anche negli ambienti più os- curi. L’Osservatorio Vera C. Rubin, che sarà attivo nel 2025, risulterà prezio- so in questo tipo di ricerca. “Lo studio di lampi di raggi gamma come questi è un ottimo esempio di come il campo sia davvero avanzato da molte strutture che lavorano in- sieme, dal rilevamento del GRB, alle scoperte di bagliori e distanze con telescopi come Gemini, fino alla di- samina dettagliata degli eventi con osservazioni attraverso lo spettro elettromagnetico” , ha detto Levan. “Queste osservazioni si aggiungono al ricco patrimonio di Gemini, svilup- pando la nostra comprensione del- l’evoluzione stellare” , ha sottolinea- to Martin Still, direttore del pro- gramma NSF per l’Osservatorio Inter- nazionale Gemini. “Le osservazioni sensibili al tempo sono una testimo- nianza delle operazioni agili e della sensibilità di Gemini a eventi dina- mici e distanti in tutto l’universo.” ! S tudiando un po- tente lampo di raggi gamma (GRB) con l’Osservatorio In- ternazionale Gemini, gestito dal NOIRLab di NSF, gli astronomi potrebbero aver osser- vato un modo mai visto prima per di- struggere una stella. A differenza della mag- gior parte dei GRB, che sono causati dall’esplo- sione di stelle massicce o dalla fusione casuale di stelle di neutroni, gli astronomi hanno con- cluso che questo GRB proveniva dalla colli- sione di stelle o resti stellari nell’ambiente affollato che circonda un buco nero super- massiccio al centro di un’antica galassia. [In- ternational Gemini Ob- servatory/NOIRLab/ NSF/AURA/M. Gar- lick/M. Zamani] Q uesto video illustra come gli astronomi, stu- diando un potente lampo di raggi gamma (GRB), possono aver individuato un modo mai vi- sto prima per distruggere una stella. [International Gemini Observatory/NOIRLab/NSF/AURA, M. Gar- lick, M. Zamani, K. O Chul, ESO/L. Calçada, NASA’s Goddard Space Flight Center/CI Lab, N. Bartmann]

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