l'Astrofilo settembre-ottobre 2023

23 SETTEMBRE-OTTOBRE 2023 ASTRO PUBLISHING zione dei giganti gassosi nel nostro sistema solare, questi pianeti sono troppo freddi affinché gli elementi si vaporizzino nell’atmosfera, renden- doli praticamente impercettibili. “Davvero rari sono i momenti in cui un esopianeta a centinaia di anni luce di distanza può insegnarci qualcosa che altrimenti sarebbe probabilmente impossibile sapere sul nostro sistema solare ”, ha detto Pelletier. ”È il caso di questo studio.” L’abbondanza di molti di questi ele- menti corrisponde strettamente alle abbondanze trovate sia nel nostro Sole che nella stella ospite dell’eso- pianeta. Questa potrebbe non essere una coincidenza e fornisce un’ulte- riore prova del fatto che i pianeti gi- ganti gassosi, come Giove e Saturno, si formano in un modo più simile alla genesi stellare (per coalescenza di gas e polvere in un disco protoplane- tario), anziché dal graduale accresci- mento e collisione di polvere, rocce e planetesimi, che vanno a formare pianeti rocciosi, come Mercurio, Ve- nere e Terra. Un altro notevole risultato dello stu- dio è il primo rilevamento inequivo- cabile di ossido di vanadio su un pianeta extrasolare. “Questa mole- cola è di grande interesse per gli astronomi, perché può avere un grande impatto sulla struttura atmo- sferica dei pianeti giganti caldi” , af- ferma Pelletier. “Essa svolge un ruolo simile all’ozono, essendo estrema- mente efficiente nel riscaldare l’at- mosfera superiore della Terra.” Pelletier e il suo team sono motivati a saperne di più su WASP-76b e altri pianeti ultra caldi. Sperano anche che altri ricercatori sfruttino ciò che hanno appreso da questo gigantesco esopianeta e lo applichino per miglio- rare la comprensione dei pianeti del nostro sistema solare. “A disposizione degli astronomi di tutto il mondo, l’Osservatorio Internazionale Gemini continua a fornire nuove conoscenze che migliorano la nostra compren- sione della struttura fisica e chimica di altri mondi. Attraverso tali program- mi di osservazione stiamo sviluppan- do un quadro più chiaro dell’universo e del nostro posto in esso” , ha affer- mato il direttore del programma dell’NSF Gemini Observatory, Martin Still. “Generazioni di ricercatori han- no utilizzato Giove, Saturno, Urano e Nettuno per misurare le abbondanze di idrogeno ed elio, per confrontare le teorie sulla formazione dei pianeti gassosi” , aggiunge Björn Benneke, professore dell’Università di Montréal e coautore dello studio. “Allo stesso modo, le misurazioni di elementi più pesanti come il calcio o il magnesio su WASP-76b aiuteranno a comprende- re ulteriormente la formazione dei pianeti gassosi.” ASTROFILO l’ ! W ASP-76b, un cosiddetto "Giove caldo", è pericolosamente vicino alla sua stella ospite, che sta riscaldando l’atmosfera del pianeta a temperature sba- lorditive, vaporizzando elementi che formano rocce come magnesio, calcio e ferro, e fornendo informazioni su come si è formato il nostro sistema solare. [Internatio- nal Gemini Observatory/NOIRLab/NSF/AURA/J. da Silva/Spaceengine/M. Zamani]

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