l'Astrofilo settembre-ottobre 2023

22 SETTEMBRE-OTTOBRE 2023 ASTRO PUBLISHING nell’atmosfera di WASP-76b. La pre- senza e le quantità relative di tali ele- menti possono fornire informazioni chiave su come si formano esatta- mente i pianeti gassosi giganti, qual- cosa che rimane incerto anche nel nostro sistema solare. Dalla sua scoperta nel 2013, durante il programma Wide Angle Search for Planets (WASP), molti astronomi hanno studiato l’enigmatico WASP- 76b. Quegli studi hanno portato al- l’identificazione di vari elementi presenti nell’atmosfera calda dell’eso- pianeta. In particolare, in uno studio pubblicato nel marzo 2020, un team ha concluso che potrebbero esserci piogge di ferro sul pianeta. Consapevole dei lavori precedenti, Stefan Pelletier, un dottorando presso il Trottier Institute for Research on Exoplanets, presso l’Université de Montréal, ha deciso di esplorare i mi- steri di questo strano esopianeta e la chimica della sua atmosfera rovente. Nel 2020 e nel 2021, utilizzando MA- ROON-X di Gemini North (un nuovo strumento appositamente progettato per rilevare e studiare gli esopianeti), Pelletier e il suo team hanno osser- vato il pianeta mentre passava da- vanti alla sua stella ospite in tre di- verse occasioni. Queste nuove osser- vazioni hanno portato alla scoperta di una serie di elementi che formano rocce nell’atmosfera di WASP-76b, tra cui sodio, potassio, litio, nichel, man- ganese, cromo, magnesio, vanadio, bario, calcio e, come già precedente- mente rilevato, ferro. A causa delle temperature estreme dell’atmosfera di WASP-76b, gli ele- menti rilevati dai ricercatori, che nor- malmente formerebbero rocce qui sulla Terra, sono invece vaporizzati e quindi presenti nell’atmosfera nelle loro forme gassose. Sebbene tali ele- menti contribuiscano alla composi- Diversi costituenti delle rocce rilevati in un’esoatmosfera rovente by NOIRLab − Charles Blue W ASP-76b è un mondo strano. Situato a 634 anni luce dalla Terra, in dire- zione della costellazione dei Pesci, questo esopianeta simile a Giove or- bita attorno alla sua stella ospite a una distanza eccezionalmente ravvi- cinata, circa 12 volte più vicino di quanto Mercurio sia dal Sole. Ciò ri- scalda la sua atmosfera fino a 2000°C. Temperature così estreme hanno “gonfiato” il pianeta, aumentandone il volume fino a quasi sei volte quello di Giove. A simili temperature, gli ele- menti che formano minerali e rocce, che altrimenti rimarrebbero nascosti nell’atmosfera di un pianeta gigante gassoso più freddo, possono rivelarsi. Utilizzando il telescopio Gemini North, una metà dell’Osservatorio In- ternazionale Gemini, gestito dal NOIRLab di NSF, un team internazio- nale di astronomi ha rilevato 11 di questi elementi (che formano rocce) ASTROFILO l’

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