l'Astrofilo settembre-ottobre 2023

DART, Hera alla fine de- terminerà le dimensioni effettive del cratere. Molto tempo fa, Dimor- phos potrebbe essersi formato da materiale sparso nello spazio dal più grande asteroide Didymos. Il corpo pro- genitore potrebbe aver ruotato troppo veloce- mente o potrebbe aver perso materiale dopo una collisione con un altro oggetto, fra gli altri scenari. Il mate- riale espulso formò un anello che si compattò gravitazionalmente per formare Dimorphos. Ciò lo renderebbe un cumulo di detriti roc- ciosi tenuti insieme dal- la forza relativamente debole della sua gra- vità. Pertanto, l’interno probabilmente non è solido, ma ha una strut- tura più simile a un grappolo d’uva. Non è chiaro come i massi siano stati solle- vati dalla superficie del- l’asteroide. Potrebbero far parte di un pennac- chio di materiale espul- so, fotografato da Hub- ble e da altri strumenti. Oppure un’onda si- smica dell’impatto po- trebbe aver attraver- sato l’asteroide, come una campana colpita con un martello, scuotendo le macerie superficiali. I team DART e LICIACube (Light Ita- lian CubeSat for Imaging of Aste- roids) hanno anche studiato i massi rilevati nelle immagini scattate dalla fotocamera LUKE (LICIACube Unit Key Explorer) di LICIACube nei mi- nuti immediatamente successivi al- l’impatto cinetico di DART. 21 SETTEMBRE-OTTOBRE 2023 Hera trasformerà l’esperimento su larga scala in una tecnica di difesa planetaria ben compresa e ripetibile, che un giorno potrebbe essere utiliz- zata per davvero. Molto probabilmente i massi non sono pezzi frantumati del minuscolo asteroide prodotti dall’impatto. Era- no probabilmente già sparsi sulla su- perficie dell’asteroide, come eviden- te nell’ultima immagine ravvicinata scattata dalla sonda DART appena due secondi prima della collisione, quando si trovava a soli 11 chilome- tri sopra la superficie. Il team scien- tifico che ha osservato questi massi con Hubble stima che l’impatto ab- bia scosso il due percento dei massi sulla superficie dell’asteroide. Mentre le osservazioni di Hubble forniscono anche una stima delle di- mensioni del cratere da impatto di ASTROFILO l’ Q uesta immagine del tele- scopio spaziale Hubble dell’asteroide Dimorphos è stata scattata il 19 dicembre 2022, quasi quattro mesi dopo che l’asteroide era stato colpito dalla missione DART (Double Asteroid Redirection Test) della NASA. La sensibilità di Hubble rivela alcune dozzine di massi staccati dall’asteroide dalla forza della collisione. Questi sono tra gli oggetti più deboli che Hubble abbia mai fotogra- fato all’interno del sistema solare. I massi espulsi hanno di- mensioni variabili da 1 metro a 6,7 metri, in base alla fotome- tria di Hubble. Si stanno allon- tanando dall’asteroide a circa 1 km/h. La scoperta fornisce in- formazioni preziose sul com- portamento di un piccolo asteroide quando viene colpito da un proiettile allo scopo di alterarne la traiettoria. [NASA, ESA, D. Jewitt (UCLA)] !

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