l'Astrofilo settembre-ottobre 2022

SETTEMBRE-OTTOBRE 2022 ASTROFILO l’ Q uesta infografica mostra l’evoluzione proposta dagli astronomi per la SN 2013ge. I pannelli 1-3 mostrano ciò che è già accaduto, mentre i pannelli 4-6 mostrano ciò che potrebbe accadere in futuro. 1) Due stelle massicce orbitano l’una intorno all’altra. 2) Una stella invecchia nel suo stadio di gigante rossa, ge- nerando un involucro esterno gonfio di idrogeno, che la sua stella compagna aspira con la gravità. Gli astronomi suggeriscono che questo è il motivo per cui Hubble non ha trovato traccia di idrogeno nei residui della supernova. 3) La stella spogliata diventa supernova (SN 2013ge), spingendo ma non distruggendo la sua stella compagna. Dopo la supernova, il nucleo denso dell’ex stella massiccia diventa una stella di neutroni o un buco nero. 4) Alla fine, anche la stella compa- gna si trasforma in una gigante rossa, mantenendo il suo involucro esterno, parte del quale proveniva dalla sua compagna. 5) Anche la stella sopravvissuta diventa una supernova. 6) Se le stelle sono abbastanza vicine l’una all’altra da non essere scagliate fuori dalle loro orbite dall’onda d’urto della supernova, i nuclei rimanenti continueranno a orbitare l’uno attorno all’altro e alla fine si fon- deranno, creando onde gravitazionali. [NASA, ESA, Leah Hustak (STScI)] supportare la teoria secondo cui una stella compagna invisibile sottrae l’in- volucro di gas alla sua stella partner prima che esploda. “Questo era il momento che stavamo aspettando, vedere finalmente le prove di un si- stema binario progenitore di una su- pernova completamente spogliata” , ha detto l’astronomo Ori Fox dello Space Telescope Science Institute di Baltimora, nel Maryland, lead investi- gator del programma di ricerca Hub- ble. “L’obiettivo è spostare questa area di studio dalla teoria al lavoro con i dati e vedere che aspetto hanno davvero questi sistemi.” Il team di Fox ha utilizzato la Wide Field Camera 3 di Hubble per studia- re la regione della supernova (SN) 2013ge in luce ultravioletta, così co- me le precedenti osservazioni del Barbara A. Mikulski Archive for Space Telescopes (MAST). Gli astronomi hanno visto la luce della supernova svanire dal 2016 al 2020, ma un’altra vicina fonte di luce ultravioletta nella stessa posizione ha mantenuto la sua luminosità. Questa fonte sottostante di emissione ultravioletta è ciò che il team considera il compagno binario sopravvissuto di SN 2013ge. In prece- denza, gli scienziati avevano teoriz- zato che i forti venti di una massiccia stella progenitrice potessero spaz- zare via il suo involucro di idrogeno, ma le prove osservative non lo sup- portavano. Per spiegare la disconnes- sione, gli astronomi hanno sviluppa- to teorie e modelli in cui un compa- gno binario assorbe l’idrogeno. “Negli ultimi anni, diversi studi han- no suggerito che le supernovae spo- gliate si sono probabilmente forma- te in sistemi binari, ma dovevamo an- cora vedere effettivamente la com- pagna. Gran parte dello studio delle esplosioni cosmiche è come la scien- za forense: cercare indizi e vedere quali teorie corrispondono. Grazie ad Hubble, siamo in grado di verifi- carlo direttamente” , ha affermato Maria Drout, dell’Università di To- ronto, membro del team di ricerca di Hubble. Nelle precedenti osservazioni di SN 2013ge, Hubble ha visto due picchi nella luce ultravioletta, anziché solo quello tipico della maggior parte del- le supernovae. Fox ha detto che una spiegazione per questo doppio picco è che il secondo si mostra quando l’onda d’urto della supernova colpi- sce una stella compagna, una possi- bilità che ora sembra molto più pro- babile. Le ultime osservazioni di Hub- ble indicano che sebbene la stella compagna sia stata notevolmente spinta, assieme all’idrogeno che ave- va sottratto alla sua partner, non è stata distrutta. Fox paragona l’ef- fetto a una ciotola tremolante di ge- latina, che alla fine tornerà alla sua forma originale. Per quanto sia ne- cessario avere ulteriori conferme e scoperte a supporto, Fox sostiene che

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