l'Astrofilo settembre-ottobre 2022

39 SETTEMBRE-OTTOBRE 2022 ASTRO PUBLISHING ASTROFILO l’ te, il confronto fra i database di IRAS e AKARI ha evidenziato più di 500 possibili candidati, sorgenti che in gran parte apparivano trovarsi a di- stanze inferiori a 1000 UA e avere masse simili o inferiori a quella di Nettuno, valori esattamente nel range atteso per Pianeta Nove. Tuttavia, quando il team ha esami- nato manualmente le singole sor- genti infrarosse, ha scoperto che nessuna di esse era convincente. La maggior parte si trovava all’interno o nei pressi di deboli nebulose a flusso integrato, strutture note an- che come cirri galattici. Si tratta di nubi diffuse di gas interstellare non rio si potrebbe invece spiegare con una delle tante combinazioni possibili di un pianeta di 5-15 masse terrestri, distante dal Sole fra circa 200 UA e un mi- gliaio di UA, con un pe- riodo orbitale compre- so fra 10000 e 20000 anni. Secondo i due ri- cercatori del Caltech, la combinazione più pro- babile è quella di un pianeta grande come Nettuno, che orbita a una distanza media dal Sole di circa 700 UA. Que- sta distanza corrisponde al limite in- feriore adottato da Sedgwick e Ser- jeant nel loro studio, dal momento che per distanze minori un pianeta di quella taglia sarebbe già stato lo- calizzato sulla base delle perturba- zioni delle orbite di numerosi TNO. I due ricercatori hanno inoltre fissato il limite superiore dell’indagine at- torno a 8000 UA, dato dalla combi- nazione fra limite di sensibilità dei rivelatori e distanza del potenziale target, il cui moto proprio, a distanze maggiori, sarebbe troppo piccolo per essere rilevabile. Sorprendentemen- facilmente rilevabili a lunghezze d’onda visibili, ma relativamente brillanti nel lontano infrarosso. Niente a che fare, dunque, con vicini pianeti di taglia nettuniana. Sebbene il lavoro di Sedgwick e Ser- jeant non abbia prodotto i risultati sperati, l’idea di confrontare data- base di survey molto distanziate nel tempo appare essere la via maestra da seguire nella ricerca di Pianeta Nove. L’unica alternativa è calcolare la sua posizione in cielo, partendo dalle strane concentrazioni orbitali di alcuni TNO, ma al momento la ca- sistica è ancora troppo limitata per seguire questa via. E sempi di immagini di IRAS e AKARI che mostrano candi- dati “Pianeta Nove” all’interno di cirri ga- lattici, che sono quasi certamente la causa del flusso nel lontano infrarosso. I cerchi in- dicano le coordinate dei target: rosso per IRAS; blu per AKARI. La dimensione dei cerchi è arbitraria. Le immagini di IRAS sono in coordinate equato- riali J1950, quelle di AKARI in coordinate eclittiche. [C. Sedg- wick and S. Serjeant] !

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=