l'Astrofilo settembre-ottobre 2022

37 SETTEMBRE-OTTOBRE 2022 ASTRO PUBLISHING ASTROFILO l’ O rbite di 96 dei 109 asteroidi distanti conosciuti e oggetti transnettuniani estremi (eTNO) con afelio Q > 200 UA al gen- naio 2021. Le orbite provengono dal database Small Body del JPL basato sull’epoca 31 maggio 2020. I restanti 13 aste- roidi sono esclusi da questo diagramma in quanto le loro orbite sono troppo incerte. Le orbite rosse sono quelle di eTNO con longitudini del pericentro allineate con l’ipotetico Pianeta Nove, mentre quelle blu sono quelle di eTNO anti-allineati con Pianeta Nove. Le orbite rosa sono quelle dei tre sednoidi conosciuti (Sedna, 2012 VP 113 , Leleakuhonua), mentre quelle marroni sono dei centauri e dei damocloidi sparsi, con distanze del perielio all’interno dell’orbita di Nettuno (q < 29,9 UA). Per confronto, viene mostrata in viola l’orbita prevista di Pianeta Nove (a~500, e~0.25, i~20). [Wikimedia Commons] vamente. Si possono infatti ancora ipotizzare diverse combinazioni di massa, albedo e proprietà orbitali capaci di collocare un eventuale no- no pianeta (non decimo, perché Plu- tone è classificato come pianeta na- no) al di là delle capacità di indagine delle campagne di osservazione fi- nora condotte. I principali fattori che intervengono a limitare le possibilità di scoperta sono l’esigua magnitudine apparen- te di un corpo così lontano dal Sole e il suo lentissimo moto apparente fra le stelle. Stiamo parlando di spo- stamenti sulla volta celeste dell’or- dine di 1’ d’arco all’anno se il pia- neta distasse dal Sole circa 800 UA; proporzionalmente meno per di- stanze crescenti. A questo punto è intuibile che la mi- gliore strategia per scoprire Pianeta Nove (come oggi è diffusamente de- nominato) è quella di confrontare immagini infrarosse delle medesime aree di cielo, acquisite a distanza di diversi anni le une dalle altre. Tale strategia è alla base di un recente studio condotto da Chris Sedgwick e Stephen Serjeant (School of Physical Sciences, The Open University, Mil- ton Keynes, UK), pubblicato sul Monthly Notices of the Royal Astro- nomical Society . Sedgwick e Serjeant hanno messo a confronto i database di due impor- tanti survey di tutto il cielo nel lon- tano infrarosso separate di 23,4 anni (considerando i periodi medi di cia- scuna missione). Le due survey sono quelle realizzate dall’Infrared Astro- nomical Satellite (IRAS), operativo

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