l'Astrofilo settembre-ottobre 2022

36 SETTEMBRE-OTTOBRE 2022 ASTRO PUBLISHING ASTROFILO l’ I sei oggetti conosciuti più distanti nel sistema solare, con orbite che si sviluppano esclusivamente oltre quella di Nettuno (magenta-rosa), si allineano tutti misteriosamente in un’unica direzione. Inoltre, se visti in 3D, si inclinano in modo quasi identico rispetto al piano del sistema solare. Kon- stantin Batygin e Mike Brown, del California Insitute of Technology, hanno dimostrato che un pia- neta con circa 10 volte la massa della Terra, in un’orbita eccentrica distante anti-allineata con gli altri sei oggetti (arancione), è necessario per mantenere questa configurazione. [Caltech/R. Hurt (IPAC)] In particolare, uno studio del- le misurazioni effettuate dal- la sonda Voyager 2 rivelò che le irregolarità osservate nel moto di Urano erano dovute a una leggera sovrastima del- la massa di Nettuno. Successivi miglioramenti nel- la conoscenza dell’orbita di quest’ultimo, resero del tut- to superflua l’esistenza di un ulteriore pianeta. Senza una base di partenza rappresentata dalle pertur- bazioni gravitazionali, non c’era più modo di calcolare con accettabile approssima- zione la posizione in cielo dell’ipotetico pianeta e an- darlo poi a cercare con i te- lescopi. Agli astronomi più ostinati non restò che fare delle supposizioni sulla sua massa e sulle sue proprietà orbitali, considerando i limiti U na conseguenza prevista dell’esistenza di Pianeta Nove è che dovrebbe esistere anche un secondo insieme di oggetti confinati. Questi oggetti sono forzati in posizioni ad angolo retto rispetto a Pianeta Nove e in orbite perpendicolari al piano del sistema solare. Cinque oggetti noti (blu) si adattano esattamente a questa previsione. [Caltech/R. Hurt (IPAC) − Diagram was created using WorldWide Telescope] strumentali, tempo- rali e spaziali di tutte le survey fino a quel momento realizzate. Un pianeta di 4-5 mas- se terrestri ad almeno 200 UA dal Sole, o pia- neti più grandi pro- porzionalmente più lontani sarebbero ri- sultati inosservabili anche nell’infrarosso, il dominio di lunghez- ze d’onda dove ci si può aspettare che un corpo così lontano e- metta il picco della sua radiazione elet- tromagnetica. Negli ultimi trent’an- ni sono stati pubbli- cati numerosi lavori che hanno posto ulte- riori restrizioni all’esi- stenza dell’inafferra- bile pianeta, senza pe- rò escluderla definiti-

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=