l'Astrofilo settembre-ottobre 2021
6 SETTEMBRE-OTTOBRE 2021 ASTRO PUBLISHING velando 49 com- pagne stellari a meno di 1 secondo d’arco dalle stelle primarie. Per riuscire nella lo- ro impresa, Horch e colleghi hanno utilizzato una tec- nica nota come “speckle imaging” (ideata negli anni ‘60 e sviluppata nei successivi de- cenni), con i tele- scopi WIYN di 3,5 metri e Gemini North di 8,1 metri. La speckle imaging consiste nell’otte- nere immagini di una piccola porzione di cielo attorno a una stella, con tempi di esposi- zione così brevi (pochi centesimi di secondo) da congelare gli effetti de- leteri della turbolenza atmosferica e raggiungere il limite di diffrazione dello strumento impiegato. Le sin- gole esposizioni vengono poi combi- nate e trattate attraverso software basati su complessi algoritmi, che forniscono un’immagine finale della stella e dell’eventuale compagna con una risoluzione migliore di quella raggiungibile con il telescopio spa- ziale Hubble. Grazie a questa tecnica, il team di Horch ha potuto rivelare stelle com- pagne fino a 125 volte più deboli delle primarie, separate di appena 0,05 secondi d’arco, equivalenti nel- la maggior parte dei casi a circa 100 unità astronomiche (UA). Seppur basato su una casistica piut- tosto limitata e una caratterizza- zione approssimativa dei sistemi binari, questo primo studio ha dimo- strato che le stelle doppie possono ospitare pianeti al pari di quelle sin- gole, a condizione che le due stelle siano abbastanza distanti fra loro da non impedire la formazione dei pia- neti stessi. Era la conferma che pote- vano esistere molti più pianeti di ta- ASTROFILO l’ Q uesto grafico, aggiornato al 20 agosto 2021, tiene traccia del numero attuale di scoperte di esopianeti convalidati da più osservazioni, ordinati per tipo. [NASA] un pianeta altrimenti visibile se la sua stella ospite fosse singola. È dunque verosimile che il numero di pianeti di taglia terrestre sia molto più alto di quello finora stimato sulla base dei transiti effettivamente registrati. Per diversi anni gli astronomi si sono posti due domande cruciali: “Quante stel- le ospiti sono bina- rie?” e “Le stelle con pianeti hanno la me- desima probabilità di avere una stella com- pagna o le stelle com- pagne influenzano la formazione dei pia- neti?” Le prime con- crete risposte a que- ste domande sono ar- rivate nel 2014 da un team di ricercatori gui- dato da Elliott Horch (Southern Connecti- cut State University). Il team ha acquisito immagini di oltre 600 stelle con transiti già osservati dal telesco- pio spaziale Kepler, ri- I n questo gra- fico sono ri- portati gli esopianeti fi- nora confer- mati, suddivisi secondo la tipo- logia del me- todo di scoperta. Come prevedibile, i pianeti scoperti grazie ai transiti sui dischi stellari hanno periodi di rivoluzione mediamente brevi, mentre gran parte di quelli scoperti tramite le velo- cità radiali hanno masse decisamente ri- levanti. [NASA]
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