l'Astrofilo settembre-ottobre 2021
39 SETTEMBRE-OTTOBRE 2021 ASTRO PUBLISHING ASTROFILO l’ U n’immagine del- le osservazioni spettroscopiche del Sole fatte da NEID. La copertura spet- trale si estende si- gnificativamente oltre il rosso e il blu rispetto ai limiti della visione umana, consentendogli di osservare molte linee spettrali criti- che. Il design di NEID consente un’elevata risoluzione spettrale, un’ampia copertura di lunghezze d’onda e una stabilità ecce- zionale. [Dani Zemba, Guðmundur Stefánsson, and the NEID Team] al nostro. Per riuscire a fare ciò, è in- dispensabile che le misurazioni di NEID rimangano stabili durante l’in- tero periodo di operatività previsto, almeno cinque anni. A questo scopo, le sue ottiche sono mantenute a una temperatura stabile entro un mille- simo di grado! Nella lunga fase di commissioning di NEID è stata ovviamente presa an- che la cosiddetta “prima luce”, per la quale i ricercatori hanno scelto una stella simbolica, 51 Pegasi, la prima stella simile al Sole attorno alla quale, nel 1995, fu scoperto un pianeta. Un compito facile per il nuovo spettrografo, considerando che quel pianeta ha una massa pari a circa la metà di quella di Giove. Ora che NEID è diventato piena- mente operativo e che il 60% del tempo-telescopio di WIYN è stato prenotato proprio in abbinamento allo spettrografo, i ricercatori si aspettano grandi risultati. E non ci riferiamo soltanto al team NEID, in- fatti lo strumento, a differenza degli altri spettrografi di quel genere, è a disposizione dell’intera comunità astronomica internazionale, indi- pendentemente dagli istituti scienti- fici di appartenenza. “Non vedo l’ora di vedere i risultati che noi e i nostri colleghi di tutto il mondo produrremo nei prossimi anni, dalla scoperta di nuovi pianeti rocciosi, alla misurazione delle composizioni delle atmosfere esoplanetarie, alla misurazione delle forme e degli orientamenti delle orbite planeta- rie, alla caratterizzazione dei pro- cessi fisici delle stelle ospiti di questi pianeti” , ha commen- tato Jason Wright. Ma NEID non si “limi- terà” a osservare le stelle lontane, osser- verà infatti anche il Sole attraverso un pic- colo telescopio solare che il team NEID ha appositamente sviluppato, come dichiarato da Eric Ford, professore di astronomia e astrofisica e direttore del Center for Exoplanets and Habitable Worlds della Penn State: “Grazie al telesco- pio solare NEID finanziato dalla Fondazione Heising-Simons, lo spet- trografo non resterà inattivo du- rante il giorno, ma compirà una seconda missione raccogliendo un set di dati unico che migliorerà la capacità degli algoritmi ad appren- dimento automatico di riconoscere i segnali dei pianeti di piccola massa durante le ore notturne” . NEID se- gna dunque anche il ritorno delle osservazioni solari al Kitt Peak, so- spese dal 2017, quando sullo storico Dunn Solar Telescope sono iniziati i lavori di rinnovamento. !
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