l'Astrofilo settembre-ottobre 2021

22 SETTEMBRE-OTTOBRE 2021 ASTRO PUBLISHING ASTROFILO l’ Q uesta immagine della Dark Energy Survey (DES) è compo- sta da alcune delle esposizioni della scoperta che mostrano la cometa Bernardinelli-Bernstein registrata dalla Dark Energy Camera (DECam) da 570 megapixel, montata sul tele- scopio da 4 metri Víctor M. Blanco, al Cerro Tololo Inter-American Ob- servatory (CTIO), in Cile. Queste im- magini mostrano la cometa nell’ot- tobre 2017, quando si trovava a 25 UA di distanza. [Dark Energy Sur- vey/DOE/ FNAL/DECam/CTIO/NOIR- Lab/NSF/AURA/P. Bernardinelli & G. Bernstein (UPenn)/DESI Legacy Ima- ging Surveys. − Ack.: T.A. Rector (University of Alaska Anchorage/ NSF’s NOIRLab), M. Zamani (NSF’s NOIRLab) & J. Miller (NSF’s NOIRLab)] chilometri di distanza (0,6 anni luce, 1/ 7 della distanza dalla stella più vi- cina). Per fare un confronto, Plutone è in media a 39 UA dal Sole. Ciò si- gnifica che la cometa Bernardinelli- Bernstein proviene dalla Nube di Oort, dove era stata inserita durante le prime fasi della storia del sistema solare. Potrebbe essere il più grande membro della Nube di Oort mai rile- vato, ed è la prima cometa su una traiettoria di avvicinamento ad es- sere rilevata così lontano. La cometa Bernardinelli-Bernstein è attualmente molto più vicina al Sole. È stata vista per la prima volta dalla DES nel 2014 a una distanza di 29 UA (4 miliardi di chilometri o, all’in- circa la distanza di Nettuno) e a giu- gno 2021 era a 20 UA (3 miliardi di chilometri, la distanza di Urano) dal Sole e attualmente “brilla” di magni- tudine 20. L’orbita della cometa è perpendicolare al piano del sistema solare e raggiungerà il suo punto più prossimo al Sole (noto come pe- rielio) nel 2031, quando sarà intorno alle 11 UA di distanza (un po’ più della distanza di Saturno dal Sole), ma non si avvicinerà oltre. Nono- stante le dimensioni della cometa, attualmente si prevede che gli astro- fili avranno bisogno di un grande te- lescopio amatoriale per vederla, an- che alla sua massima luminosità. “Abbiamo il privilegio di aver sco- perto forse la più grande cometa mai vista (o almeno più grande di qualsiasi altra ben studiata), e di averla catturata abbastanza presto da consentire alle persone di osser- varla evolversi mentre si avvicina e si riscalda” , ha detto Gary Bernstein. “Non visita il sistema solare da più di 3 milioni di anni.” La cometa Bernardinelli-Bernstein sarà seguita intensamente dalla co- munità astronomica, anche con le strutture NOIRLab, per comprendere la composizione e l’origine di questa enorme reliquia dalla nascita del no- stro stesso pianeta. Gli astronomi so- spettano che potrebbero esserci pa- recchie altre comete da scoprire di queste dimensioni in attesa nella Nube di Oort, ben oltre Plutone e la fascia di Kuiper. Si pensa che queste comete giganti siano state disperse ai confini del sistema solare dalla mi- grazione di Giove, Saturno, Urano e Nettuno all’inizio della loro storia. “Questa è un’ancora tanto necessa- ria nella popolazione sconosciuta di grandi oggetti nella Nube di Oort e sulla loro connessione con la migra- zione precoce dei giganti di ghiac- cio/gas, subito dopo la formazione del sistema solare” , ha affermato l’astronomo di NOIRLab Tod Lauer. “Queste osservazioni dimostrano il valore delle survey di lunga durata su strutture nazionali come il tele- scopio Blanco” , afferma Chris Davis, direttore del programma della Na- tional Science Foundation per NOIR- Lab. “Trovare oggetti enormi come la cometa Bernardinelli-Bernstein è fondamentale per la nostra com- prensione della storia antica del no- stro sistema solare.” Non si sa ancora quanto diventerà attiva e luminosa quando raggiun- gerà il perielio. Tuttavia, Bernardi- nelli afferma che l’Osservatorio Vera C. Rubin, un futuro programma di NOIRLab, “misurerà continuamente la cometa Bernardinelli-Bernstein fino al suo perielio nel 2031, e pro- babilmente ne troverà molte, molte altre simili” , consentendo agli astro- nomi di caratterizzare gli oggetti della Nube di Oort in modo molto più dettagliato. !

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