l'Astrofilo settembre-ottobre 2020
49 ASTROFILO l’ S imile a una farfalla, con la sua struttura simmetrica, i bellissimi colori e i disegni intricati, una straordinaria bolla di gas, nota come NGC 2899, sembra fluttuare e svo- lazzare nel cielo in questa nuova im- magine del VLT (Very Large Tele- scope) dell’ESO. Questo oggetto non era stato ripreso finora con un det- taglio così sorprendente, per cui an- che i deboli bordi esterni della ne- bulosa planetaria brillano sulle stelle di sfondo. Le vaste distese di gas di NGC 2899 si estendono fino a un massimo di due anni luce dal centro, splendenti davanti alle stelle della Via Lattea quando il gas raggiunge temperature superiori a diecimila gradi. Le alte temperature sono do- vute alla grande quantità di radia- zione proveniente dalla stella madre della nebulosa, che fa brillare l’idro- geno gassoso contenuto nella nebu- losa stessa, come un alone rossastro intorno all’ossigeno gassoso, in blu. L’oggetto, che si trova fra i 3000 e i 6500 anni luce di distanza nella co- stellazione meridionale della Vela, ha due stelle centrali, che si ritiene siano all’origine del suo aspetto qua- si simmetrico. Quando la prima stel- la ha raggiunto la fine della sua vita e ha espluso i suoi strati esterni, la seconda stella ha iniziato a interfe- rire con il flusso di gas, formando la struttura a due lobi che si vede nel- l’immagine. Solo il 10-20% circa del- by ESO / Anna Wolter le nebulose planetarie mostra que- sto tipo di forma bipolare. Gli astronomi sono stati in grado di catturare questa immagine molto dettagliata di NGC 2899 usando lo strumento FORS installato su UT1 (Antu), uno dei quattro telescopi di 8,2 metri che compongono il VLT dell’ESO, in Cile. FORS, che sta per FOcal Reducer and low dispersion Spectrograph, cioè riduttore di fo- cale e spettrografo a bassa disper- sione, è uno dei primi strumenti ad alta risoluzione installato sul VLT dell’ESO ed è artefice di numerose immagini affascinanti e di impor- tanti scoperte. FORS ha contribuito alle osservazioni della luce prodotta da una sorgente di onde gravitazio- nali, ha studiato il primo asteroide interstellare noto ed è stato utiliz- zato per studiare in profondità la fi- sica che porta alla formazione di complesse nebulose planetarie. Questa immagine è stata prodotta nell’ambito del programma Gemme Cosmiche dell’ESO, un’iniziativa di divulgazione che mira a produrre immagini di oggetti interessanti o anche solo molto belli, utilizzando i telescopi ESO a scopo educativo di informazione del pubblico. Il pro- gramma sfrutta il tempo del telesco- pio che non può essere utilizzato per le osservazioni scientifiche. Tutti i dati raccolti potrebbero comunque anche essere usati per scopi scienti- fici e sono perciò resi disponibili agli astronomi attraverso l’archivio scien- tifico dell’ESO. Il VLT cattura una splendida farfalla spaziale !
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