l'Astrofilo settembre-ottobre 2020

25 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020 e giganti intorno a stelle simi- li al Sole, ma molto più giova- ni. La stella TYC 8998-760-1, nella costellazione australe del- la Mosca, ha solo 17 milioni di anni. Bohn la descrive come una “versione molto giovane del nostro Sole” . La produzione di queste imma- gini è stata possibile grazie alle elevate prestazioni dello stru- mento SPHERE installato sul VLT dell’ESO, nel deserto ci- leno di Atacama. SPHERE blocca la luce intensa della stella usando un dispo- sitivo chiamato coronagrafo, che permette di vedere i pia- neti, molto più deboli della stella. Mentre i pianeti più vecchi, come quelli del nostro sistema solare, sono troppo freddi per essere individuati con questa tecnica, i pianeti giovani sono più caldi e quindi risplendono di luce infrarossa. Acquisendo diverse immagini du- rante lo scorso anno e utilizzando anche dati meno recenti, fino a quel- li del 2017, il gruppo di ricerca ha confermato che i due pianeti appar- tengono al sistema della stella. Ulteriori osservazioni di questo si- stema, anche con il futuro ELT (Extre- mely Large Telescope) dell’ESO, con- sentiranno agli astronomi di verifi- care se questi pianeti si sono formati nella loro posizione attuale, distante dalla stella, o sono migrati da una di- versa posizione. L’ELT dell’ESO aiu- terà anche a sondare l’interazione tra due giovani pianeti nello stesso sistema. Bohn conclude: “La possibi- lità che strumenti futuri, come quelli disponibili sull’ELT, saranno in grado di rilevare anche pianeti di massa in- feriore intorno a questa stella segna un’importante pietra miliare nella comprensione dei sistemi multi-pia- neta, con potenziali implicazioni per la storia di formazione del nostro si- stema solare” . CRONACHE SPAZIALI neti nella nostra galassia, solo una piccolissima parte di que- sti esopianeti è stata fotogra- fata direttamente” , afferma il co-autore Matthew Kenworthy, professore associato presso l’Università di Leida, aggiun- gendo che “le osservazioni di- rette sono importanti nella ri- cerca di ambienti in grado di sostenere la vita” . La produzione dell’immagine diretta di due o più esopianeti intorno alla stessa stella è un evento ancora più raro; solo due di questi sistemi sono stati osservati direttamente finora, entrambi intorno a stelle deci- samente diverse dal Sole. La nuova immagine VLT dell’ESO è la prima immagine diretta di più di un esopianeta intorno a una stella simile al Sole. Il VLT del- l’ESO fu anche il primo telescopio a raffigurare direttamente un esopia- neta, nel 2004, quando catturò un puntino di luce intorno a una nana bruna, un tipo di stella “mancata”. “Il nostro gruppo di lavoro è stato ora in grado di catturare la prima ASTROFILO l’ ! L o strumento SPHERE montato sul VLT (Very Large Telescope) dell’ESO ha catturato la prima immagine diretta di una giovane stella simile al nostro Sole, ac- compagnata da due esopianeti giganti, situata a circa 300 anni luce di distanza dalla Terra. L’animazione mo- stra le orbite dei due esopianeti, confrontate con la di- mensione dell’orbita di Plutone. (Si noti che il cerchio giallo non rappresenta la vera orbita, ma la sua dimen- sione, calcolata in base alla distanza media del pianeta nano dal Sole.) [ESO/L.Calçada /spaceengine.org ] A lex Bohn, il leader del team che ha fotografato il primo sistema multipianeta attorno a una stella si- mile al Sole. [Leiden University] immagine di due giganti gassosi in orbita intorno a una giovane ge- mella del Sole” , afferma Maddalena Reggiani, ricercatrice post-dottorato di KU Leuven, Belgio, che ha parte- cipato allo studio. I due pianeti ap- paiono nella nuova immagine come due punti luminosi distanti dalla stel- la madre. Prendendo immagini di- verse in momenti diversi, l’equipe è stata in grado di distinguere i pia- neti dalle stelle di sfondo. I due giganti gassosi orbitano in- torno alla stella madre a distanze di 160 e circa 320 volte la distanza Terra-Sole. Questo colloca i pianeti molto più lontano dalla stella ri- spetto a quanto i due giganti gassosi del sistema solare, Giove e Saturno siano dal Sole: solo 5 e 10 volte la di- stanza Terra-Sole, rispettivamente. L’equipe ha anche scoperto che i due pianeti extrasolari sono molto più pesanti di quelli del nostro sistema solare: il pianeta interno ha una mas- sa pari a 14 volte la massa di Giove e quello esterno sei volte. Il gruppo di lavoro di Bohn ha otte- nuto le immagini di questo sistema durante la ricerca di pianeti giovani

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