l'Astrofilo settembre-ottobre 2020

SETTEMBRE-OTTOBRE 2020 cora oggi, a seconda delle fonti autorevoli che consultiamo, troviamo distanze com- prese fra meno di 500 e oltre 700 anni luce. Nemmeno l’incertezza sul dato cruciale del diametro angolare è stata eliminata: il suo valore è sicuramente calato nell’ultimo se- colo, ma ancora negli ultimi sedici anni di misurazioni troviamo risultati che oscillano fra 42,3 e 44,3 mas. Notare che queste misure sono influenzate anche dalle lunghezze d’onda scelte per le osservazioni. È pertanto difficile stabilire fino a che punto le variazioni di luminosità di Betel- geuse siano da attri- buire a fenomeni su- perficiali, piuttosto che all’espulsione di materiale che, una volta raffreddatosi, oscurerebbe parte della fotosfera. Tutte queste incer- tezze hanno reso Be- telgeuse una delle stelle più osservate dagli astronomi e dagli astrofili. Ciò ha permesso di cogliere fin dall’inizio la stra- ordinaria caduta di luce che si è manife- stata a partire dal- l’autunno del 2019 e che ancora una volta ha evidenziato quan- ASTROFILO l’ to approssimativa sia la nostra conoscenza di quella stella. Tutto è iniziato nel mese di ottobre, con un primo affievolimento della luce, che però poteva ancora rientrare nella normalità, che prevede un’oscillazione fra le magnitudini +0,5 e +1,25, valore, quest’ultimo, registrato tra la fine del 1926 e l’inizio del 1927. Quando, però, il 19 dicembre dell’anno scor- so, la magnitudine di Betelgeuse è scesa a +1,29, è apparso subito chiaro che qualcosa C urva di luce V-band di Be- telgeuse, che met- te a confronto il minimo normale di inizio 2019, con quello straordina- rio di inizio 2020. [AAVSO] A fianco, imma- gine della bassa cromosfera di Be- telgeuse, presa nel 2017 on l’Ata- cama Large Milli- meter/submillime ter Array (ALMA). Evidente l’asim- metria nella di- stribuzione delle temperature, do- vuta a enormi celle convettive. [ALMA(ESO/NAOJ NRAO)/E. O’Gor- man/P. Kervella] -

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