l'Astrofilo settembre-ottobre 2019

47 SETTEMBRE-OTTOBRE 2019 ASTRONAUTICA ASTROFILO l’ L ’esplorazione umana di Marte (illustra- zione in basso) è in parte frenata dall’impossibilità di difendere ade- guatamente gli astronauti dalla radiazione spa- ziale. Dati recenti provenienti dal- l’ExoMars Trace Gas Orbiter (illu- strazione a fian- co) hanno mo- strato che du- rante un viaggio di sei mesi verso il pianeta rosso un astronauta po- trebbe essere esposto ad al- meno il 60% del limite di dose to- tale di radiazione raccomandato per tutta la sua car- riera. [NASA, ESA/D. Ducros] la frammentazione dei primi in una cascata di particelle secondarie più leggere, la cui natura ed energia dipendono da quelle dello ione originario e dal materiale col- pito. Questo processo, chiamato “spalla- zione”, aumenta di fatto il potenziale di- struttivo del flusso entran- te, e a seconda della dina- mica del fenomeno e dei materiali coinvolti, può ri- sultare che uno scudo più spesso si dimostri più dele- terio di uno più leggero, portando alla creazione di un più vasto sottoinsieme di particelle. Non conoscendo il make- up dei GCR che interagi- scono con un determinato veicolo spaziale, non pos- siamo prevedere lo spettro della radiazione intravei- colare. Questo scenario complica ulteriormente il lavoro dei ricercatori im- pegnati nella modellizza- caci possono solo parzialmente ridurre la cosiddetta “dose intraveicolare”, il flusso di particelle che invade l’abitacolo e i suoi oc- cupanti. La dose intraveicolare è totalmen- te imprevedibile, perché l’interazione fra ioni pesanti e scafo della navicella provoca

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