l'Astrofilo settembre-ottobre 2019
SETTEMBRE-OTTOBRE 2019 ASTROFILO l’ O rion, la nuova cap- sula spaziale con equipaggio della NASA. Lo schema in basso mostra il suo interno. La gran parte della massa trasportata è concentrata sul fondo e costitui- sce un ulteriore schermo contro eventuali picchi di radiazione prove- niente dal Sole. [NASA] Questo è lo stato dell’arte, in attesa di so- luzioni migliori. La verità è che contro le forme più energetiche di radiazione spa- ziale, come i raggi cosmici galattici (GCR), non possiamo fare nulla. I GCR vengono ori- ginati generalmente a grandi distanze dal sistema solare da fenomeni molto violenti, come le esplosioni stellari. Si tratta di nuclei atomici che si muovono a velocità relativi- stiche e che possiedono sufficiente energia da penetrare qualunque tipo di scudo oggi realizzabile. Lo spettro dei GCR è una com- plessa combinazione di ioni derivanti dalla maggior parte degli elementi presenti nella tavola periodica. Quasi l’87% dei GCR è costituito di ioni di idrogeno (protoni), il 12% di ioni di elio (particelle α ), e il re- stante 1-2% da nuclei più pesanti, dal litio al nickel, raramente ol- tre. È stato calcolato che ogni cellula del cor- po di un astronauta che si spinge oltre l’orbita bassa terrestre viene at- traversata da uno ione di idrogeno ogni pochi giorni. Ogni pochi mesi, lo stesso astronauta viene invece colpito da uno ione decisamente più pesante. Per quanto infrequenti, episodi di questo tipo contribui- scono significativamen- te alla dose massima tollerabile di GCR. Le energie di questi ioni pesanti li rendono così penetranti che i mate- riali schermanti più effi-
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