l'Astrofilo settembre-ottobre 2019

ASTRONAUTICA 41 ASTROFILO l’ SETTEMBRE-OTTOBRE 2019 O ggi abbiamo le conoscenze tecnolo- giche necessarie a compiere lunghi viaggi nel nostro angolo di sistema solare. Potremmo tornare sulla Luna o vo- lare verso Marte semplicemente utilizzando ciò che già abbiamo progettato. C’è però una preoccupante incognita che ci impedi- sce di farlo serenamente, e non ci riferiamo alla disponibilità di adeguati finanziamenti, che qui diamo per scontati. Ci riferiamo in- vece alla lacunosa conoscenza degli effetti che può avere la radiazione spaziale sui corpi degli astronauti impegnati per setti- mane, mesi o addirittura anni nello spazio interplanetario, sulla superficie lunare o su quella marziana. Nonostante siano passati quasi sessant’anni dal lancio in orbita del primo uomo, e a di- spetto di numerose ricerche su possibili pa- tologie attribuibili alla radiazione spaziale, la comprensione dei rischi che essa com- porta per gli astronauti che permangono a lungo nello spazio è tuttora molto limitata e oggetto di discussione. In particolare, esi- stono rilevanti disparità fra i risultati della ricerca in laboratorio e gli effetti empirici osservati sugli astronauti esposti per periodi non trascurabili alla radiazione spaziale. Ciò è dovuto principalmente a vari fattori che limitano le simulazioni in ambiente ter- restre del complesso e rapidamente mute- vole meteo spaziale, e la loro estrapolazione sull’essere umano in base a modelli svilup- pati sulle cavie. Per diversi motivi, questi modelli non rappresentano fedelmente l’ambiente operativo che vede la presenza della radiazione spaziale, e meno ancora (o per nulla) rappresentano la complessità della fisiologia umana. Uno dei motivi è, ad esempio, il fatto che i modelli elaborati per una varietà di specie animali con differenti sensibilità e risposte alla radiazione possono non essere rappresentativi delle risposte umane ad esposizioni di pari intensità. I mo- delli sperimentali, inoltre, sono basati su studi epidemiologici storici che includono L a radiazione spaziale è costituita da pro- toni e da tutti gli elementi della tavola pe- riodica. Entra nel corpo umano ad energie che si avvicinano alla velocità della luce e può danneggiare il DNA. [NASA]

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