l'Astrofilo settembre-ottobre 2018

47 CRONACHE SPAZIALI servazioni ha potuto trovarvi tracce di pianeti neonati” , spiega Miriam Keppler, alla guida dell’equipe che ha scoperto il pianeta in formazione in PDS 70. “Il problema è che finora la maggior parte dei candidati pia- neti avrebbero potuto essere invece solo delle strutture nel disco.” La scoperta del giovane compagno di PDS 70 è un risultato scientifico entusiasmante che ha già motivato nuovi approfondimenti. Un secon- do gruppo, che include molti degli astronomi del gruppo che ha realiz- zato la scoperta, tra cui la Keppler, ha continuato le osservazioni ini- ziali del giovane compagno plane- tario di PDS 70 in maggior dettaglio. Hanno prodotto la spettacolare im- magine mostrata qui, ma sono an- che riusciti a ottenere uno spettro del pianeta. Le analisi dello spettro indicano la presenza di nubi nell’at- mosefera di PDS 70b. Il compagno planetario di PDS 70 ha scolpito un disco di transizione, un disco pro- toplanetario con un gigantesco “buco” al centro. Le lacune interne erano note da decenni e si pensa- va che fossero prodotte dall’intera- zione disco-pianeta. Ora possiamo vedere per la prima volta il pianeta. A lcuni astronomi, usando lo stru- mento SPHERE instal- lato sul VLT (Very Large Telescope) dell’ESO, hanno catturato la prima immagine chiara di un pianeta, colto nel momento in cui si sta formando all’interno del disco di polvere che circonda una giovane stella. Il pianeta neo- nato si sta aprendo la strada nel disco primor- diale di gas e polvere intorno alla giovanis- sima stella PDS 70. I dati suggeriscono la pre- senza di nubi nell’atmo- sfera del pianeta. [ESO] SETTEMBRE-OTTOBRE 2018 Lo strumento SPHERE ha anche per- messo di misurare la luminosità del pianeta a diverse lunghezze d’on- da, in modo da poterne derivare al- cune proprietà dell’atmosfera. Il pianeta si distingue chiaramente nelle nuove osservazioni, visibile come un punto brillante alla destra del centro oscurato dell’immagine. Si trova a circa tre miliardi di chilo- metri dalla stella centrale, come la distanza tra Urano e il Sole. L’analisi mostra che PDS 70b è un pianeta gi- gante gassoso con una massa pari ad alcune volte quella di Giove. La superficie del pianeta raggiunge temperature dell’ordine di 1000°C, rendendolo molto più caldo di qual- siasi pianeta del sistema solare. La regione scura al centro dell’im- magine è dovuta a un coronografo, una maschera che blocca la luce ac- cecante della stella centrale e per- mette così agli astronomi di rilevare il disco, molto più debole, e i com- pagni planetari. Senza questa ma- schera, la debole luce del pianeta risulterebbe completamente affo- gata nell’intensa luce di PDS 70. “I dischi intorno alle giovani stelle sono i luoghi di nascita dei pianeti, ma finora solo una manciata di os- ASTROFILO l’

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