l'Astrofilo settembre-ottobre 2018

44 SETTEMBRE-OTTOBRE 2018 PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ I n questa info- grafica sono evidenziate le principali fonti che possono con- tribuire al bilan- cio della CO 2 marziana. Pur- troppo la massa di gas liberabile con l’attuale tec- nologia è sensi- bilmente inferiore a quella necessa- ria per avviare la terraformazione di Marte. [NASA] mente “brevi”, la pressione atmosferica po- trebbe salire a circa la metà di quella terre- stre, e tutti gli effetti a catena derivanti da ciò favorirebbero l’accumularsi di acqua li- quida in superficie, in una quantità stimata in 1/7 della portata degli oceani primordiali. Se lo scudo proposto da Green non dovesse dimostrarsi efficiente come previsto, si po- trebbero attuare contestualmente alcune strategie già note, pensate per aumentare la temperatura e accelerare l’effetto serra. Una di queste strategie consiste nel ridurre l’albedo delle regioni in cui sono maggior- mente concentrate le riserve di ghiaccio di CO 2 e H 2 O, di modo che un maggiore assor- bimento del calore proveniente dal Sole possa favorirne la sublimazione. La ridu- zione dell’albedo potrebbe avvenire depo- sitando polveri scure prelevate dalle super- fici di Phobos e Deimos, o favorendo la pro- liferazione localizzata di forme di vita estre- mofile portate dalla Terra. Un’altra soluzione prevede l’impiego di e- normi specchi orbitanti, formati da sottili film di materiali plastici alluminati, capaci di riflettere il calore solare verso verso spe- cifiche aree della superficie marziana. C’è anche chi ha suggerito di trasportare sul pianeta rosso grandi quantità di ammonia- ca, metano e altre molecole particolarmen- te adatte a innescare un effetto serra, come i CFC e i PFC, che sono molto più efficienti della CO 2 , ma anche decisamente deleteri all’auspicabile formazione di uno strato di ozono (simile a quello terrestre), indispen- sabile per abbattere il flusso di raggi UV che sterilizzano la superficie marziana. Qualunque strategia si dovesse adottare per ricostituire il campo magnetico e l’at- mosfera, a nulla servirebbe se su Marte non ci fosse la quantità di CO 2 necessaria a con- solidare l’effetto serra desiderato. Finora gli scienziati erano stati a questo proposito abbastanza ottimisti, ma un re- centissimo studio, promosso dalla NASA e pubblicato a fine luglio su Nature Astro- nomy , afferma esattamente il contrario. Gli autori sono Bruce M. Jakosky (University of Colorado, Boulder) e Christopher S. Ed- wards (Northern Arizona University). Nel loro articolo, intitolato “Inventory of CO 2 available for terraforming Mars” i due ri- cercatori esaminano i dati raccolti negli ul- timi due decenni da diverse sonde che hanno misurato le abbondanze di CO 2 nell’atmosfera, sulla superficie e nel sotto- suolo di Marte, nonché la dispersione dei gas atmosferici nello spazio.

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