l'Astrofilo settembre-ottobre 2018

42 SETTEMBRE-OTTOBRE 2018 PLANETOLOGIA plicemente la massa di CO 2 nell’atmosfera. Per fermare i primi serve uno strato di ozono, per le seconde una ionosfera ben strutturata, prodotta da un campo magne- tico globale. Marte è privo di ozono e mo- stra solo un accenno di ionosfera, creata da residui di un antico campo magnetico glo- bale. Di conseguenza, i raggi UV più ener- getici, piccole quantità di raggi X e gamma, e molte particelle cariche contenute nel vento solare possono giungere al suolo. Ma questo problema, risolvibile con appo- sito abbigliamento ed escursioni all’aperto limitate nel tempo, non è certo il più preoc- cupante. Infatti, l’assenza di una magneto- sfera simile a quella della Terra consente al vento solare di investire liberamente l’at- mosfera marziana e di disperderla gradual- mente nello spazio, un processo in atto da miliardi di anni. Possiamo pertanto facil- mente intuire che sarebbe del tutto inutile tentare di ripristinare quell’atmosfera senza prima ripristinare un campo magnetico in grado di preservarla. ASTROFILO l’ Q uesta animazione mostra i siti di atterrag- gio su Marte di Viking 1 e 2, Spirit, Oppor- tunity, Phoenix e Curiosity, rispetto alla possi- bile collocazione di un oceano primordiale, che può essere esistito miliardi di anni fa. In questa raffigurazione, l’atmosfera è più spessa di quel- la del Marte attuale, che è solo 1% di quella della Terra. Le coste dell’oceano seguono le at- tuali altitudini e non riflettono la reale topo- grafia antica. [Created for the MAVEN mission by the Lunar and Planetary Institute] V eduta arti- stica di un possibile im- pianto per terra- formare Marte. [National Geo- graphic Channel] Sebbene si presenti come una sfida estre- ma, negli anni passati sono state proposte varie soluzioni in tal senso. Ci limitiamo a menzionare solo l’ultima, suggerita nel feb- braio 2017 da Jim Green, Planetary Science Division Director della NASA, in occasione del

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