l'Astrofilo settembre-ottobre 2018
41 PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ Q uesta anima- zione transita da un giovane e umido Marte, al Marte arido dei giorni nostri. [Created for the MAVEN mission by the Lunar and Pla- netary Institute] R appresenta- zione grafica della terraforma- zione di Marte, dal suo stato attuale a un mondo vivibile. [William Black] SETTEMBRE-OTTOBRE 2018 polari, nel suolo e nel sottosuolo mar- ziano si riuscirebbe forse ad alzare sen- sibilmente la pres- sione atmosferica e quindi la tempera- tura. Di conseguen- za, aumenterebbe anche il contenuto atmosferico di va- pore acqueo e l’ef- fetto serra avrebbe un ulteriore impul- so. Avendo Marte una gravità in su- perficie pari al 38% di quella terrestre, per ottenere una pressione come la nostra la massa d’aria verticale dovrebbe essere più rilevante per unità di superficie. Ma per vivere sul pianeta rosso possiamo accontentarci anche di una pressione infe- riore a quella a cui siamo abituati qui sulla Terra. Gli scienziati stimano infatti che già con 190 millibar non sarebbe più indispen- sabile la tuta pressurizzata, basterebbe una maschera a ossigeno puro a pressione posi- tiva. A 240 millibar (quasi ¼ della pressione media in riva al mare) sarebbe sufficiente un normale respiratore per alte quote. Resterebbe ovviamente indispensabile un abbigliamento protettivo contro i fotoni più energetici e le particelle cariche più no- cive, che non si arrestano aumentando sem- stanzialmente il medesimo scenario finale. Ancora oggi quel processo è di attualità, e le difficoltà da superare per avviarlo stanno diventando sempre più chiare. Come già accennato, l’obiettivo primario è l’ispessimento dell’atmosfera marziana. È come voler spostare l’orologio indietro di oltre 3 miliardi di anni, quando la vita su quel pianeta era sostenibile. L’attuale atmosfera produce una pressione in superficie di appena 6 millibar (0,6% di quella terrestre). È composta per il 96% di anidride carbonica (CO 2 ), mentre il restante 4% include argon, azoto, ossigeno e mo- nossido di carbonio. La CO 2 è un gas serra e se fosse possibile sublimare quella conte- nuta sotto forma di ghiaccio nelle calotte
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