l'Astrofilo settembre-ottobre 2018
40 SETTEMBRE-OTTOBRE 2018 PLANETOLOGIA serve un intero pia- neta, e non ne co- nosciamo un altro abitabile nelle vici- nanze. Ma la lette- ratura fantascienti- fica, ancora una vol- ta, ci suggerisce una possibile soluzione: trasformare Marte da mondo inospita- le a pianeta abita- bile, attraverso una serie di interventi il cui fine è quello di rigenerare l’atmo- sfera marziana, cre- are un effetto serra capace di alzare la temperatura media alla superficie e ristabilire il ciclo dell’acqua. Il primo chiaro riferimento a questa fanta- siosa trasformazione apparve nel 1942 in un racconto di Jack Williamson, pubblicato in Astounding Science-Fiction . Fu in quell’oc- casione che l’autore impiegò per la prima volta il termine “terraform” (divenuto ver- bo negli anni ‘90), che indica il processo di trasformare in una Terra un pianeta invivi- bile, che però possiede di base una serie di affinità con il nostro. Quella che sembrava solo una bizzarra uto- pia, divenne nel giro di alcuni decenni un argomento di discus- sione fra scienziati. Negli anni ‘70, gra- zie anche alla visio- ne futuristica di Carl Sagan, la NASA pro- mosse uno studio di fattibilità della terra- formazione di Marte. I planetologi e gli in- gegneri coinvolti nel- lo studio giunsero alla sorprendente conclu- sione che era possibi- le rendere quel pia- neta abitabile. Dalla fine degli anni ‘70 in poi sono stati prodotti innumere- voli articoli scientifici sulla terraformazione di Marte, che hanno proposto vie diverse per raggiungere so- ASTROFILO l’ F otomontaggio realizzato a partire da imma- gini di “Nature Communication” che mostra Marte nel suo aspetto attuale rosso e arido, a sinistra, in contrasto con lo stesso paesaggio coperto d’acqua più di tre miliardi di anni fa. [Nature Publishing Group/ AFP/Archives/Jon Wade, James Moore] M iliardi di anni fa, quando il pianeta rosso era giovane, sembra aver avuto una spessa atmosfera che era abbastanza calda da supportare oceani di acqua li- quida, un ingrediente fondamentale per la vita. Questa animazione mostra come la superficie di Marte poteva apparire durante quel remoto e favorevole periodo, iniziando dal sorvolo di un lago marziano. La visione artistica è basata sull’evi- denza che Marte era un tempo molto diverso. Le nubi in rapido movimento segna- lano il passare del tempo, mentre il transito da un clima caldo e umido a uno freddo e secco è mostrato al progredire dell’animazione. I laghi si asciugano, men- tre l’atmosfera passa gradualmente da un cielo blu di tipo terrestre alle polverose tonalità rosa e rosso mattone viste oggi su Marte. [Michael Lentz, GSFC/NASA]
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