l'Astrofilo settembre-ottobre 2018

36 SETTEMBRE-OTTOBRE 2018 CRONACHE SPAZIALI Immagini extra-nitide con la nuova ottica adattiva del VLT by ESO / Anna Wolter L o strumento MUSE (Multi Unit Spec- troscopic Explorer) installato sul VLT (Very Large Telescope) del- l’ESO funziona con un modulo di ottica adat- tiva chiamato GALACSI, che sfrutta lo strumento 4LGSF (Laser Guide Stars Facility), un sottosistema dell’AOF (Adaptive Op- tics Facility). AOF forni- sce l’ottica adattiva agli strumenti montati sul- l’UT4, il quarto telesco- pio del VLT. MUSE è stato il primo strumento a usufruire di questa ottica e ora ha due diverse modalità di ottica adattiva: a campo largo (Wide Field Mode) o a campo stretto (NarrowFieldMode). La modalità di MUSE a Campo Largo accoppiata con GALACSI in modalità “strato-al-suolo” (ground-layer in in- glese) corregge gli effetti introdotti dalla turbolenza atmosferica fino a un chilometro sopra il telescopio per un campo di vista relativamente am- pio. La nuova modalità a Campo Stretto, che usa la tomografia laser, corregge quasi tutta la turbolenza atmosferica sopra il telescopio per creare immagini molto più nitide, Q ueste immagini del pianeta Nettuno sono state ottenute durante la fase di verifica dell’ot- tica adattiva a Campo Stretto dello strumento MUSE/GALACSI installato sul VLT (Very Large Telescope) dell’ESO. L’immagine a destra è ottenuta senza il modulo di ottica adattiva, mentre quella a sinistra dopo che il modulo è stato messo in funzione. [ESO/P. Weilbacher (AIP)] ma su una zona più piccola di cielo. Sfruttando questa nuova tecnica, il telescopio da 8 metri UT4 raggiun- ge il limite teorico della risoluzione delle immagini e non è più limitato dalla sfocatura dell’atmosfera. È dif- ficilissimo raggiungere questo limite nella banda della luce visibile: si ot- tengono così immagini di nitidezza paragonabile a quelle del telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA. Ciò permetterà agli astronomi di stu- diare con un dettaglio mai raggiun- to prima oggetti affascinanti come i buchi neri supermassicci al centro delle galassie, i getti delle giovani stelle, gli ammassi globulari, le su- pernove, i pianeti e i lori satelliti nel sistema solare e molto altro ancora. L’ottica adattiva è una tecnica che serve per compensare l’effetto di sfocatura dovuto all’atmosfera ter- restre, noto anche come “seeing” astronomico, un problema rilevante per tutti i telescopi operanti al suo- lo. La stessa turbolenza dell’atmo- ASTROFILO l’

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