l'Astrofilo settembre-ottobre 2018

25 SETTEMBRE-OTTOBRE 2018 PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ geneità della struttura interna, dovute alla massa conferita dall’impattatore, e dare così una risposta al problema dell’anomalo posizionamento del campo magnetico. Inevitabilmente, un evento cataclismico di quella portata non può essere estraneo alla folta schiera di lune (ben 27) che circonda il pianeta: il materiale scagliato in orbita dal- l’impatto può aver contribuito a generare molte di esse. Possiamo facilmente immagi- nare che capire l’esatta dinamica dell’even- to aggiungerebbe informazioni importanti al più generale quadro dell’evoluzione del- l’intero sistema planetario. Nonostante ciò, dal lavoro del team di Slattery sono dovuti passare 26 anni prima di vedere un altro gruppo di ricercatori tornare sull’argomen- to e svilupparlo ulteriormente. Primo autore del nuovo lavoro è Jacob A. Kegerreis, dell’Institute for Computational Cosmology della Durham University, UK. I risultati delle simulazioni sono apparsi in luglio su The Astrophysical Journal . Potendo contare su una potenza di calcolo ovviamente superiore, Kegerreis e colleghi hanno avviato una serie di simulazioni che includono oltre 50 diversi scenari di un im- patto fra il giovane Urano e il pianeta igno- to del nostro sistema solare. Includendo cir- ca un milione di particelle virtuali, le nuove simulazioni sono riuscite a rappresentare con buona risoluzione la distribuzione delle componenti rocciosa, ghiacciata e gassosa, prima, durante e dopo l’impatto. I risultati del nuovo studio confermano nella sostanza quelli ottenuti dal team di Slattery, Q uesta imma- gine in falsi colori, realizzata da Erich Karko- schka, elaborando dati prodotti 20 anni fa dal Near Infrared Camera and Multi-Object Spectrometer di Hubble, mostra numerose nubi (alcune delle quali relativamente calde), il sistema di anelli e 10 delle 27 lune che orbi- tano attorno al pianeta. [NASA/JPL/STScI]

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