l'Astrofilo settembre-ottobre 2016

ASTROFILO l’ I l 24 agosto alle 13:00 CEST (ora italia- na), l'ESO ha tenuto una conferenza stampa al Quartier Generale di Gar- ching, vicino a Monaco, Germania. In questa immagine l'intervento di Prof. Dr. Ansgar Reiners. [ESO/M. Zamani] Q uesta infografica confronta l'orbi- ta del pianeta di Proxima Centauri (Proxima b) con una regione di simili dimensioni del sistema solare. Proxima Centauri è più piccola e più fredda del Sole e l'orbita del pianeta è molto più vicina alla stella di quanto accada per Mercurio. Ne risulta che Proxima b si trova all'interno della zona abitabile, quella in cui l'acqua liquida potrebbe esistere sulla superficie del pianeta. [ESO/M. Kornmesser/G. Coleman] stella stessa è molto più debole del Sole. Ne risulta che Proxima b si trova entro la zona abitabile della sua stella e la stima della temperatura superfi- ciale è tale che permetterebbe la pre- senza di acqua liquida. Nonostante il clima temperato dell'orbita di Proxima b, le condizioni sulla superficie potreb- bero risentire dei brillamenti in ultra- violetto e nei raggi X della stella, mol- to più intensi di quelli che la Terra su- bisce da parte del Sole. La possibilità concreta che questo tipo di pianeti possa contenere acqua e so- stenere un tipo di vita simile a quello sulla Terra è materia di dibattito in- tensoma per lo più teorico. I principali problemi sulla presenza di vita sono dovuti alla vicinanza della stella. Per esempio, le forze gravitazionali pro- babilmente bloccano lo stesso lato del pianeta in un dì perpetuo, mentre l'al- tro lato è avvolto da una notte perpe- tua. L'atmosfera del pianeta potrebbe anche evaporare lentamente o avere una chimica più complessa di quella della Terra a causa della radiazione più intensa nelle bande dell'ultravioletto e dei raggi X, soprattutto durante i primi miliardi di anni di vita della stella. In ogni caso nessuno di questi argomenti è dimostrato in modo con- clusivo e non può essere risolto senza osservazioni dirette e una caratteriz- Guillem Anglada-Escudé commenta l'entusiamo degli ultimi mesi: “Conti- navo a verificare la coerenza del se- gnale ogni singolo giorno durante le 60 notti di osservazione della campa- gna Pallido Punto Rosso. I primi 10 erano molto promettenti, i primi 20 erano consistenti con le previsioni e ar- rivati a 30 giorni il risultato era quasi definitivo, così abbiamo iniziato a scri- vere l'articolo!” Le nane rosse come Proxima Centauri sono stelle attive e possono variare in modi diversi, alcuni dei quali possono imitare la presenza di un pianeta. Per escludere questa possiblità l'equipe ha anche tenuto sotto osservazione ogni giorno la luminosità della stella e le sue variazioni durante la campagna, utilizzando il telscopio ASH2 all'Osser- vatorio Celestial Explorations di San Pedro de Atacama, in Cile, e la rete di telescopi dell'Osservatorio di Las Cum- bres. I dati di velocità radiale ottenuti durante i periodi di brillamento della stella sono stati esclusi dall'analisi fi- nale. Anche se Proxima b ha un'orbita molto più vicina alla propria stella madre di quanto accada nel sistema solare con Mercurio intorno al Sole, la

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