l'Astrofilo settembre-ottobre 2016

CRONACHE SPAZIALI ASTROFILO l’ Un'altra possibilità è che la coppia possa aver incontrato un filamento gassoso che comprime il gas nelle ga- lassie e attizza la formazione stellare. Sulla base della collocazione delle ga- lassie, il team di Tollerud ha stabilito che gli oggetti si trovano sul bordo di un vicino filamento di gas denso. Ogni galassia contiene circa 10 milioni di stelle. Le galassie nane sono i mattoni Hubble scopre due galassie giunte dal deserto by NASA I l telescopio Hubble ha scoperto due piccole galassie nane che si sono al- lontanate da un vasto deserto co- smico e hanno raggiunto una vicina “metropoli” zeppa di galassie. Dopo essere state tranquille per miliardi di anni, sono ora pronte a festeggiare av- viando una tempesta di formazione stellare. “Queste immagini di Hubble possono essere istantanee di come le galassie nane attuali possono essere apparse in epoche precedenti” , ha detto il responsabile della ricerca Erik Tollerud, dello Space Telescope Science Institute di Baltimora, Maryland. “Lo studio di queste e altre galassie simili può fornire ulteriori indizi sulla for- mazioni ed evoluzione delle galassie nane.” Le osservazioni di Hubble sug- geriscono che le galassie, denominate Pisces A e B, siano delle “fioriture tar- dive”, perché hanno passato la mag- gior parte della loro esistenza nel Vuoto Locale, una regione dell'uni- verso scarsamente popolata di galas- sie. Il Vuoto Locale è ampio circa 150 milioni di anni luce. Sotto la spinta co- stante della gravità dalla metropoli galattica, le galassie nane solitarie sono finalmente entrate in una re- gione affollata, che è più densa di gas intergalattico. In questo ambiente ricco di gas, la caduta di quest'ulti- mo sulle galassie in transito può aver innescato la nascita di nuove stelle. P isces A è distante 18,4 milioni di anni luce. In questa immagine della galassia, il bril- lante oggetto in alto è una galassia di sfondo ancora più distante. Altre distanti ga- lassie di sfondo sono visibili come punti brillanti. [NASA, ESA, and E. Tollerud (STScI)]