l'Astrofilo settembre-ottobre 2016
CRONACHE SPAZIALI lescopi, incluso il James Webb Space Telescope, aiuteranno a determinare la completa composizione di quelle atmosfere e cacceranno potenziali biomarcatori, come anidride carbo- nica e ozono, in aggiunta a vapore acqueo e metano. Webb analizzerà anche la temperatura e la pressione superficiale dei pianeti, fattori chia- ve nella valutazione della loro abita- bilità. Questi pianeti sono i primi mondi di taglia terrestre scoperti nel- l'ambito della Search for habitable Planets EClipsing ULtra-cOOl Stars (SPECULOOS) survey, che cercherà pianeti con dimensioni come quelle della Terra attorno a 1000 nane rosse vicine. Finora la survey ha analizzato solo 15 di quelle stelle. “I pianeti di taglia terrestre sono i primi mondi che gli astronomi possono studiare in dettaglio con gli attuali telescopi e con quelli in costruzione, al fine di determinare se sono adatti alla vi- ta” , ha detto Wit. Hubble ha la ca- pacità di svolgere un ruolo centrale nel pre-screening atmosferico, per dire agli astronomi quali di questi pianeti di taglia terrestre sono i can- didati principali per studi più detta- gliati con il telescopio Webb. da un raro transito simultaneo, quando entrambi i pianeti hanno attraversato il disco della loro stella a pochi minuti uno dall'altro, per misu- rare la luce stellare mentre filtrava attra- verso eventuali at- mosfere esistenti. Questo doppio tran- sito, che avviene solo ogni due anni, ha fornito un segnale combinato che ha offerto indicatori simultanei delle caratteristiche at- mosferiche dei pianeti. I ricercatori sperano di usare Hubble per con- durre osservazioni di verifica, alla ricerca di atmosfere più sottili, com- poste di elementi più pesanti del- l'idrogeno, come quelle di Terra e Venere. “Con più dati potremmo forse rilevare il metano o vedere le tracce dell'acqua nelle atmosfere, che ci fornirebbero delle stime sulla profondità delle atmosfere stesse” , ha detto Hannah Wakeford, del God- dard Space Flight Center di Green- belt, Maryland, secondo autore dello studio. Le osservazioni dei futuri te- n I l sistema di TRAPPIST-1, consistente di più pianeti di taglia terrestre che orbi- tano una nana rossa, potrebbe essere abbondantemente contenuto dall'orbita del più interno pianeta del Sole, Mercurio. [NASA, ESA, and A. Feild (STScI)] centrazione di idrogeno ed elio ha entusiasmato gli scienziati a causa delle implicazioni. “Queste osserva- zioni iniziali di Hubble sono un pro- mettente primo passo per saperne di più su questi mondi vicini, se pos- sono essere rocciosi come la Terra e se possono sostenere la vita” , ha detto Geoff Yoder, amministrato- re associato facente funzione del Science Mission Directorate della NASA, Washington, D.C. “Sono tempi entusiasmanti per la NASA e la ricerca esoplanetaria.” I pianeti in questione orbitano una nana rossa vecchia di almeno 500 milioni di anni, visibile nella costel- lazione dell'Acquario. Erano stati scoperti verso la fine del 2015 attra- verso una serie di osservazioni del TRAnsiting Planets and PlanetesI- mals Small Telescope (TRAPPIST), un telescopio robotico belga, collocato a La Silla, European Southern Obser- vatory, Cile. TRAPPIST-1b completa un giro attorno alla sua nana rossa in 1,5 giorni, mentre TRAPPIST-1c im- piega 2,4 giorni. I due pianeti sono fra 20 e 100 volte più vicini alla loro stella di quanto lo sia la Terra dal Sole. Poiché la loro stella è parecchio più debole del nostro Sole, i ricerca- tori pensano che almeno uno dei pianeti o forse entrambi possono es- sere nella zona abitabile della stella, dove moderate temperature per- metterebbero all'acqua liquida di ammassarsi. Il 4 maggio scorso, gli astronomi hanno tratto vantaggio ASTROFILO l’
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