l'Astrofilo settembre-ottobre 2016

CRONACHE SPAZIALI ASTROFILO l’ la Terra e il Sole). Nel frattempo, B e C ruotano l'una intorno all'altra separate da una distanza pari a circa quella tra il Sole e Saturno (10 UA). In questo scenario, il pianeta HD 131399Ab viaggia intorno alla stella A in un'orbita di raggio pari a circa 80 UA, il doppio dell'orbita di Plutone nel sistema solare, che porta il pianeta a circa un terzo della distanza tra A e la coppia B/C. Gli autori sottolineano che sono possibili molti diversi scenari orbi- tali e il verdetto sulla stabilità a lungo termine del sistema deve at- tendere altre osservazioni già pia- nificate che daranno una miglior misura dell'orbita. “Se il pianeta fosse più lontano dalla stella più massiccia del sistema, ne verrebbe lanciato fuori” , spiega Apai. “Le nostre simulazioni al computer hanno mostrato che questo tipo di orbita può essere stabile, ma se si cambiano le cose di poco può di- ventare instabile molto rapida- mente.” I pianeti nei sistemi multipli sono molto interessanti per gli astronomi e gli scienziati planetari perchè for- niscono un esempio di come agisce il meccanismo di formazione plane- Q uesta immagine composita con note mostra l'esopianeta HD 131399Ab ap- pena scoperto nel sistema stellare triplo HD 131399. L'immagine del pianeta è stata ottenuta con la camera di SHPERE montato sul VLT (Very Large Telescope) dell'ESO in Cile. È il primo esopianeta scoperto da SPHERE e uno dei pochi di cui sia stato possibile ottenere una fotografia. La temperatura di circa 580°C e la massa stimata in circa quattro volte la massa di Giove ne fanno uno degli esopianeti più freddi e meno massicci di cui sia stata ottenuta un'immagine diretta. Si tratta in realtà di due diverse osservazioni con SPHERE: una per rendere le tre stelle e l'al- tra per rivelare il pianeta molto fioco, che appare perciò in questa immagine molto più brillante della realtà, in confronto con le stelle. [ESO/K. Wagner et al.] Q uesta panora- mica mostra una parte della co- stellazione del Centauro centrata sulla posizione del sistema stellare triplo HD 131399; è stata ottenuta a partire da imma- gini della DSS2 (Digitized Sky Sur- vey 2). HD131399 appare come una stella di lumino- sità moderata esattamente al centro dell'imma- gine. [ESO/Digiti- zed Sky Survey 2] taria in questi scenari estremi. Si- stemi con molti soli potrebbero sembrare esotici, per noi in orbita intorno a una stella solitaria, ma in effetti sono altrettanto comuni del nostro. “Non è chiaro come questo pianeta sia finito su quell’orbita così ampia in un sistema estremo, e non pos- siamo ancora dire cosa ciò significhi per la nostra comprensione di que- sto tipo di sistemi planetari, ma si vede che c'è più varietà di quello che molti avrebbero ritenuto possi- bile” , conclude Kevin Wagner. “Quello che sappiamo è che i pianeti in sistemi stellari multipli sono stati studiati molto meno, ma sono po- tenzialemente altrettanto numerosi di quelli con una singola stella.” n

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