l'Astrofilo settembre-ottobre 2016
PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ brò concludersi la più avvincente caccia ai pianeti extrasolari fino ad allora attuata. In circa 4 anni di survey, Kepler aveva scovato oltre 4000 candidati pianeti, la metà dei qua- li sono stati validati (è pressoché certo che siano pianeti) o confermati (se ne conoscono le masse), attraverso osservazioni approfon- dite condotte con grandi telescopi al suolo. Lo sconforto per l'impossibilità di proseguire la missione originale (proprio quando si ini- ziavano a scoprire pianeti di taglia terrestre, su orbite come la nostra, attorno a stelle si- mili al Sole) è però durato poco, perché gli ingegneri della NASA hanno rapidamente programmato una “seconda vita” per Ke- pler, una nuova missione iniziata nel maggio 2014, per attuare la quale erano sufficienti gli altri due giroscopi funzionanti e la pres- sione di radiazione del Sole, ovvero il mi- nimo indispensabile per tenere lo strumento puntato sull'eclittica e osservare non più una ristretta regione di cielo, bensì varie re- gioni lungo una fascia della volta celeste. Denominata K2, la seconda missione di Ke- pler differisce dalla prima per alcuni aspetti rilevanti: ha come target più tipologie di stelle, infatti oltre a quelle di tipo solare ci sono ora anche le nane rosse; coprendo inol- tre una regione di cielo più diversificata e ampia, ed essendo le nane rosse la tipologia stellare più diffusa nella Via Lattea, il tele- scopio cerca ora esopianeti mediamente più vicini alla Terra, rispetto a quanto fatto in precedenza. Anche il forzato puntamento Q uesta imma- gine del 20 ot- tobre 2014 dà un’idea di come è fatto il sensore del telescopio spaziale Kepler. Si tratta di diverse coppie di CCD affiancati, con spazi ciechi sui con- fini. In questa occa- sione due coppie non avevano pro- dotto segnale. In un angolo del primo elemento in alto a sinistra ha la- sciato la propria immagine la co- meta Siding Spring. [NASA Ames/W. Stenzel; SETI Insti- tute/D. Caldwell] A fianco, un foto- montaggio con la collocazione ap- prossimativa de- gli ultimi esopia- neti validati. [K. Teramura (UHIfA) et al., NASA]
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