l'Astrofilo settembre-ottobre 2016
CRONACHE SPAZIALI sie distanti. Ma in que- sto caso, i ricercatori dell'UCLA sono ricorsi a una misurazione diret- ta, ha detto l'astrono- mo Ryan Sanders, pri- mo autore dello studio. “Le galassie più vicine sono molto più brillanti e abbiamo un ottimo metodo per determina- re la loro quantità di ossigeno” , ha aggiunto Sanders. Nelle deboli e distanti galassie, il com- pito è drasticamente più difficile, ma CO- SMOS-1908 è stato un caso per il quale San- ders è riuscito ad appli- care il “robusto” meto- do comunemente ap- plicato alle galassie vi- cine. “Noi speriamo che questa sia la prima di molte” , ha affermato. Shapley ha sottolineato che prima della sco- perta di Sanders i ricer- catori non sapevano se potevano misurare la quantità di ossigeno presente in queste di- stanti galassie. “La sco- perta di Ryan dimostra che possiamo misurare l'ossigeno e confronta- re queste osservazioni con i modelli della for- mazione delle galassie e con quella che è la loro storia circa la formazione stellare” , ha detto Shapley. I ricercatori hanno usato uno strumento estremamente avan- zato e sofisticato, chiamato MO- SFIRE (Multi-Object Spectrometer for Infra-Red Exploration), installato sul telescopio Keck I del Keck Obser- vatory. Questo strumento di 5 ton- nellate è stato progettato per stu- diare le galassie più distanti e più deboli, ha spiegato il fisico e pro- fessore di astronomia dell'UCLA Ian McLean, co-responsabile del pro- getto su MOSFIRE e direttore dell'In- frared Laboratory for Astrophysics dell'UCLA. McLean e il co-principal investigator Chuck Steidel, del Ca- lifornia Institute of Technology, hanno costruito lo strumento con colleghi dell'UCLA, del Caltech, del- l'UC Santa Cruz e con collaborazioni industriali esterne. La quantità di os- sigeno in una galassia è determinata principalmente da tre fattori: da quanto ossi- geno proviene da gran- di stelle che terminano violentemente la loro esistenza con esplosioni di supernova, un feno- meno onnipresente nel giovane universo, quan- do il tasso di formazio- ne stellare era notevol- mente più elevato di quello dell'universo con- temporaneo; da quan- to di quell'ossigeno vie- ne espulso da una ga- lassia dai cosiddetti “super-venti”, che so- spingono ossigeno e altri gas interstellari fuori dalle galassie a centinaia di migliaia di km/h; da quanto gas incontaminato entra in una galassia dal mezzo intergalattico, il quale però non con- tiene molto ossigeno. “Se riusciamo a misu- rare l’ossigeno che c'è in una galassia, ci dirà qualcosa su tutti que- sti processi” , ha detto Shapley, che assieme a Sanders è interessata a capire come le galas- sie si formano ed evol- vono, perché hanno differenti strutture e come scambiano ma- teriale con gli ambienti interga- lattici. Shapley si aspetta che le mi- surazioni dell'ossigeno riveleranno che i super-venti sono molto im- portanti per come le galassie evol- vono. E conclude: “Misurare il con- tenuto di ossigeno nel corso del tempo cosmico è uno dei metodi chiave che abbiamo per capire co- me crescono le galassie e in che modo riversano gas nel mezzo in- tergalattico” . ASTROFILO l’ U n'immagine “radente” del telescopio Keck che ospita lo stru- mento MOSFIRE. [W.M. Keck Observatory, Rick Noyle] n
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