l'Astrofilo settembre-ottobre 2016

ASTROFILO l’ quel caso viene contrastata con soluzioni molto più complesse. I radiotelescopi di queste dimensioni non sono ovviamente orientabili, perché non hanno una montatura come quella dei tele- scopi ottici o dei radiotelescopi più piccoli. In teoria dovrebbe essere quindi possibile osservare solo gli oggetti celesti che passano allo zenit. In realtà, agendo sull'orientazione del dispositivo di ricezione delle on- de raccolte dal di- sco e, nel caso di FAST, agendo an- che sulla forma del disco stesso, è possibile ampliare la regione di cielo indagabile fino ad alcune decine di gradi dallo zenit (fino a 40° per FAST, la metà per lo strumento di Arecibo). Qualunque sia il posizionamento scelto per le osservazioni, la geometria ottica di FAST comporta che solo una porzione di disco ampia 300 metri sarà effetti- vamente utilizza- ta di volta in vol- ta. È la cosiddetta “apertura illumi- nata”. La stessa cosa vale per l'an- cora più statico radiotelescopio di Arecibo, del quale è sfruttata ogni volta un'area non molto superiore ai 200 metri. Tralasciando altri dettagli tecnici che potrebbero ri- sultare noiosi, è sufficiente quanto sin qui detto per intuire i notevoli progressi nella co- noscenza dell'u- niverso che FAST L e fasi finali di montaggio del disco, con l’instal- lazione dell’ulti- mo tassello e la festa dei tecnici, che rilasciano una quantità di pal- loncini colorati. [NAOC, Xinhua/ REX/Shutterstock]

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