l'Astrofilo settembre-ottobre 2015

CRONACHE SPAZIALI e spazzata via dalla radiazione pro- veniente dalla relativamente fredda nana rossa. Questo permette alla nu- be di restare per lungo tempo. Una simile evaporazione può essere avve- nuta anche all'inizio della storia del sistema solare, quando la Terra aveva un'atmosfera ricca di idrogeno che si è poi dissipata. È anche possibile che ciò possa accadere all'atmosfera ter- restre alla fine della vita del nostro pianeta, quando il Sole si gonfierà per diventare una gigante rossa e farà bollire l'atmosfera residua, pri- ma di inglobare completamente il nostro pianeta. Gliese 436b sta vici- nissimo a Gli- ese 436 (dista appena 4 mi- lioni di km cir- ca) e le sfrec- cia attorno in appena 2,6 giorni terre- stri. Non gio- vanissimo, questo pianeta ha almeno 6 miliardi di anni, ma gli astronomi sospettano che sia alquanto più vec- chio. Grande circa quanto Nettuno, la sua massa è attorno alle 23 Terre. Ad appena 30 anni luce da noi, è uno degli esopianeti più vicini conosciuti. “La scoperta della nube attorno a Gliese 436b potrebbe essere una chiave di volta per la caratterizza- zione delle atmosfere dell'intera po- polazione dei ‘Nettuni’ e delle su- per-Terre nelle osservazioni ultravio- lette” , spiega Vincent Bourrier, del- l'Osservatorio dell'Università di Gi- nevra, co-autore dello studio. Negli anni a venire, Bourrier si aspetta che gli astronomi scoprano migliaia di pianeti di questo tipo. La tecnica ultravioletta può anche riconoscere la firma di oceani in evaporazione su pianeti più piccoli, più simili alla Terra. Sarà estrema- mente difficile per gli astronomi ve- dere direttamente il vapore d'ac- qua su quei mondi, perché il va- pore potrebbe trovarsi troppo bas- so nell'atmosfera (e quindi essere schermato ai telescopi). Nondime- no, quando la radiazione stellare rompe le molecole d'acqua in idro- geno e ossigeno, i relativamente leggeri atomi di idrogeno possono fuggire dal pianeta. Se gli scienziati individuassero quell'idrogeno in evaporazione da un pianeta un po' più temperato e un po' meno mas- siccio di Gliese 436b, sarebbe un buon indicatore dell'esistenza di un oceano sulla superficie. ASTROFILO l’ Q uesto schema mostra una veduta polare del si- stema di GJ 436. Il caldo pianeta di taglia nettu- niana GJ 436b sta vicinissimo alla sua stella (circa 4 milioni di km) e le sfreccia attorno in appena 2,6 giorni terrestri. Un'enorme nube di idrogeno dal- l'aspetto cometario, soprannominata “il colosso” è mostrata emanare dal pianeta e trascinarsi come la coda di una cometa. Il pianeta dista appena 30 anni luce dalla Terra. [NASA, ESA, and A. Feild (STScI)] L 'insolita curva di luce prodotta quando l'esopianeta GJ 436b e l'enorme coda dal- l'aspetto cometario soprannominata “il colosso” passano di fronte alla stella madre. Poiché l'orbita planetaria è inclinata quasi di taglio rispetto alla linea visuale dalla Terra, il pianeta e la nube possono essere visti eclissare la loro stella. Gli astronomi osservano l'estesa caduta di luce causata dall'enorme nube. Quella caduta si affievolisce lentamen- te per via della forma a coda cometaria della nube. [NASA, ESA, and A. Feild (STScI)] n

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