l'Astrofilo settembre-ottobre 2015

CRONACHE SPAZIALI Un gruppo di astronomi coordinato da Roberto Maiolino (Cavendish Labora- tory e Kavli Institute for Cosmology, University of Cambridge, Regno Unito) ha puntato ALMA su galassie note per es- sere collocate a soli 800 milioni di anni circa dopo il Big Bang (hanno redshift compresi fra 6.8 e 7.1). Gli astronomi non erano alla ricer- ca della luce emessa dalle stelle, bensì del debole bagliore del carbonio ionizzato, proveniente dalle nu- bi di gas nelle quali le stelle si erano forma- te. Essi volevano stu- diare l'interazione fra una giovane ge- nerazione di stelle e le masse fredde che si erano assembrate in quelle prime galas- sie. Gli astronomi so- no particolarmente interessati al carbo- nio ionizzato perché questa peculiare riga spettrale porta via la maggior parte del- l'energia iniettata dalle stelle e consente ai ricercatori di tracciare il gas freddo da cui si forma- no le stelle stesse. Nella fattispecie, il team stava cercando l'emissione del ALMA testimonia per la prima volta un'ag- gregazione di galassie nel giovane universo by Keck Observatory Q uando le prime galassie inizia- rono a formarsi alcune centi- naia di milioni di anni dopo il Big Bang, l'universo era pieno di una nebbia di idrogeno gassoso. Ma via via che sempre più sorgenti brillanti (sia stelle che quasars alimentati da enormi buchi neri) iniziavano a ri- splendere, squarciavano la nebbia e rendevano l'universo trasparente alla luce ultravioletta. Gli astronomi chia- mano quel periodo “epoca della reio- nizzazione”, ma poco sappiamo di quelle prime galassie, che finora sono state viste solo come debolissime chiaz- ze. Ora nuove osservazioni che sfrut- tano la potenza di ALMA stanno ini- ziando a cambiare questa situazione. L'idrogeno neutro assorbe molto ef- ficacemente tutta la luce ultravioletta ad alta energia emessa dalle giovani e caldissime stelle. Di conseguenza tali stelle sono quasi inosservabili nel giovane universo. Allo stesso tempo, la luce ultravioletta assorbita ioniz- za l'idrogeno, rendendolo totalmente trasparente. Le stelle caldissime sca- vano dunque delle bolle trasparenti nel gas e una volta che tutte le bolle si uniscono e riempiono tutto lo spa- zio, la reionizzazione è completa e l'universo diviene trasparente. V ideo time-lapse di un'intera notte all'ALMA Array Operations Site (AOS), situato a 5000 metri di quo- ta, sull'altopiano di Chajnantor, in Cile. Tre antenne stan- no puntando il medesimo target in cielo in ogni istante, pertanto i loro movimenti appaiono perfettamente sin- cronizzati. Mentre il cielo sembra ruotare in senso orario attorno al polo sud celeste (all'incirca sul bordo supe- riore sinistro dell'immagine), la Via Lattea si abbassa len- tamente, fino a quando si posiziona quasi orizzontal- mente prima del tramonto. Il centro della nostra galassia diviene visibile durante la seconda parte della notte, come un rigonfiamento giallastro attraversato da linee oscure nel centro dell'immagine, appena sopra le an- tenne. I flash al suolo sono le luci delle automobili delle guardie che pattugliano l'AOS. L'Atacama Large Millime- ter/submillimeter Array è il più grande progetto astrono- mico esistente ed è una vera partnership globale fra comunità scientifiche dell'Asia orientale, dell'Europa e del Nordamerica col Cile. [ESO/José Francisco Salgado] ASTROFILO l’

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