l'Astrofilo settembre-ottobre 2015

CRONACHE SPAZIALI ASTROFILO l’ Un team di ricerca- tori guidati da Lu- ca Izzo (Università “La Sapienza”, Ro- ma, e ICRANet, Pe- scara) ha utilizzato il Fiber-fed Extended Range Optical Spec- trograph (FEROS), sul telescopio MPG/ ESO (2,2 metri di diametro) dell'Os- servatorio di La Silla, e il PUC High Echelle Resolution Optical Spectrograph (PU- CHEROS), sul telescopio di mezzo metro dell'Osservatorio della Pontifi- cia Universidad Catolica de Chile (Santa Martina, presso Santiago) per studiare la Nova Centauri 2013 (V1369 Centauri). Questi telescopi relativa- mente piccoli, equipaggiati con ap- propriati spettrografi, diventano stru- menti potenti per questo tipo di ri- cerca. Anche in epoca di telescopi e- stremamente grandi, quelli piccoli de- dicati a specifici lavori possono essere ancora molto preziosi. La stella era esplosa nel dicembre 2013 nei cieli au- strali, in prossimità della brillante stella Beta Centauri, ed è finora la nova più brillante del secolo, facil- mente visibile a occhio nudo. I nuovi dati, molto dettagliati, hanno rivelato la chiara traccia del litio che viene espulso dalla nova a 2 milioni di km/h. Una così alta velocità, dalla nova verso la Terra, comporta che la lunghezza d'onda della riga in assorbimento nel- lo spettro attribuibile alla presenza del litio appaia notevolmente spo- stata verso l'estremità blu dello spet- tro. Questo è il primo rilevamento di tale elemento espulso da una stella nova. Il co-autore Massimo Della Valle (INAF–Osservatorio Astronomico di Capodimonte, Napoli, e ICRANet, Pe- scara) spiega l'importanza di questa scoperta: “È un passo avanti molto importante. Se immaginiamo la sto- ria dell'evoluzione chimica della Via Lattea come un grande puzzle, allora il litio prodotto da una nova è uno dei più importanti e sfuggenti pezzi mancanti. Per di più, qualunque mo- dello del Big Bang può essere messo in discussione fino a quando l'enigma del litio non è risolto” . La massa del litio espulso nelle Nova Centauri 2013 è stimata essere piccola (meno di un miliardesimo della massa del Sole), ma poiché ci sono statemolti miliardi di novae nella storia della Via Lattea, ciò è sufficiente a spiegare le quantità di litio inaspettatamente alte osservate nella nostra galassia. Gli au- tori Luca Pasquini (ESO, Garching, Ger- mania) e Massimo Della Valle hanno cercato tracce di litio nelle novae per un quarto di secolo. Questo è per loro il lieto fine di una lunga ricerca. E per lo scienziato di punta più giovane c'è un altro tipo di sensazione: “È molto emozionante – dice Luca Izzo – sco- prire qualcosa che era stato previsto prima della mia nascita e che è stato osservato per la prima volta nel giorno del mio compleanno, nel 2013!” I n questa immagine, la Via Lattea meridionale attraversa il campo in- quadrato all'Osservatorio di La Silla. Nel mare di stelle, ce n'è una spe- ciale che brilla (nel cerchietto giallo): la Nova Centauri 2013, nota anche come V1369 Centauri. Sulla sinistra c'è lo Swedish-ESO Submillimetre Telescope (SEST). [Y. Beletsky (LCO)/ESO] Q uesta sequenza video inizia da una veduta a grande campo della Via Lattea e termina sulla brillante e fa- mosa coppia di stelle Alfa e Beta Cen- tauri. L'immagine ingrandita finale è il primo piano della nova preso con il New Technology Telescope dell'ESO nel luglio 2015. La nova è la stella più bril- lante al centro dell'inquadratura ed è molto più debole di quanto non fosse al massimo di luminosità, quando po- teva essere vista ad occhio nudo. [ESO/ Digitized Sky Survey 2/N. Risinger] n

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