l'Astrofilo settembre-ottobre 2015

PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ sistema stella-pianeta è corretta, lo stadio evolutivo raggiunto da KIC 8311864 ha pro- babilmente già innescato sul pianeta un ef- fetto serra fuori controllo, che i ricercatori stimano possa essere in atto da circa 800 mi- lioni di anni. Inoltre, la distanza della stella non è nota con assoluta precisione (la cono- sceremo meglio entro 1-2 anni grazie al te- lescopio spaziale Gaia) e l'astro potrebbe anche essere più distante di quanto finora stimato, e in tal caso il pianeta, già collocato nella classe delle superTerre, potrebbe es- sere ancora più grande e appartenere con certezza alla classe dei miniNettuno. (In un rigoroso articolo pubblicato in marzo su The Astrophysical Journal , Leslie Rogers, del Cal- tech, colloca il confine fra superTerre e mi- niNettuno proprio a 1,6 masse solari.) Insomma, Kepler-452b sembra non essere affatto un gemello della Terra e anche l'ap- pellativo di “cugino anziano” parrebbe es- sere inadeguato. Le probabilità di trovare qualcosa di molto più somigliante nel database di Kepler sono comunque ancora abbondanti, visto che sono già al vaglio dei ricercatori altri 65 can- didati pianeti con diametri fra una e due volte quello del nostro pianeta, tutti orbi- tanti nelle zone abitabili delle loro stelle. Se nemmeno fra di essi sarà riconosciuta una nuova Terra, dovremo attendere le future osservazioni di due nuovi telescopi spaziali della NASA, già in avanzato stato di realiz- zazione, il Transiting Exoplanet Survey Sa- tellite e il James Webb Space Telescope, il cui lancio è previsto nel 2017 e 2018. As- sieme scopriranno pianeti di taglia terrestre anche a di- stanze relativamente brevi dal nostro, forniranno infor- mazioni dirette sulle loro di- mensioni, masse e atmosfe- re, sui loro colori, sulle varia- zioni stagionali, sul meteo e anche sulla potenziale pre- senza di vegetazione. Ad oggi abbiamo evidenze di circa 5000 pianeti, 1500 dei quali sono già stati con- fermati. La quasi totalità di essi è stata scoperta con il solo metodo dei transiti in un angolino di cielo che rap- presenta lo 0,28% di tutta la volta celeste. Possiamo ap- pena immaginare quanti sia- no i pianeti non transitanti e quanti ve ne siano com- plessivamente nel restante 99,72% del cielo. C urva di luce di KIC 8311864 nelle 60 ore cen- trate (fase 0) sui 4 transiti di Ke- pler-425b, di 10,5 ore l’uno. I punti neri sono le osser- vazioni fotometri- che di Kepler, i di- schetti azzurri so- no valori mediati. La moderata di- spersione può es- sere imputabile al- l’attività fotosfe- rica. [Jenkins et al.] Sotto, nel primo semestre 2015 si è avuto un note- vole aumento di nuovi candidati pianeti (punti gialli) nel data- base di Kepler, grazie all’introdu- zione di una nuova procedura di analisi. [NASA Ames/W. Stenzel] n

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