l'Astrofilo settembre-ottobre 2015

PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ modelli utilizzati per ri- cavarla, che lasciano un margine di incertezza di ± 2 miliardi di anni. Il dato che qui più ci inte- ressa è comunque quel- lo del diametro stellare (e di conseguenza quel- lo della luminosità per unità di superficie), per- ché superando quello precedentemente sti- mato fa lievitare quello di Kepler-452b, che sale a 1,63 volte quello ter- restre (circa 20800 ± 2500 km). Maggiore è anche il flusso di radiazione che raggiunge il pia- neta, ma poiché que- st'ultimo è lontano dal- la sua stella circa 7 mi- lioni di km in più della distanza media Terra- Sole, il calore che riceve è maggiore di appena il 10%. Una volta stabilito che KIC 8311864 non è esat- tamente identica al So- le, ma probabilmente ne è una versione più evoluta, resta ora da capire se e quanto Ke- pler-452b somiglia alla Terra. Per dare una ri- sposta dobbiamo ag- giungere al quadro di insieme un parametro fondamentale, la massa del pianeta. Sfortuna- tamente il suo valore è sconosciuto, infatti nes- suna osservazione spet- troscopica della stella ha mostrato sposta- menti delle righe imputabili a una qualsivo- glia trazione planetaria. Pur transitando sul disco (e dietro il disco) e venendosi quindi a trovare nella posizione ideale per spostare la stella verso l'osservatore (e nella direzione opposta), Kepler-452b è troppo piccolo e lontano da KIC 8311864 per produrre effet- ti rilevabili nella debole luce di quest'ulti- ma con gli strumenti attualmente a disposi- zione degli astronomi. L'assenza di variazioni nella velocità radiale della stella poteva anche significare l'inesi- stenza del pianeta; un segnale periodico come quello a esso attribuito poteva infatti avere una diversa origine. T erra e Kepler- 452b faccia a faccia. L’artista che ha rappresentato sul nuovo pianeta ampi continenti non ha conside- rato che secondo recenti e accurati

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