l'Astrofilo luglio-agosto 2014
EVOLUZIONE STELLARE ASTROFILO l’ University, Milton Keynes, UK), in un articolo apparso in maggio su Astrono- my & Astrophisics . Il punto di partenza è stata l'ipotesi se- condo la quale le ma- gnetar sono il frutto dell'evoluzione di un sistema binario com- posto di stelle di mas- sa elevata. L'evolu- zione di un siffatto si- stema comporta tra- sferimenti e perdite di materia che pos- sono agevolare la formazione di una ma- gnetar invece di un buco nero. Per confer- mare l'ipotesi bisognava dimostrare che il progenitore di almeno una magnetar aveva realmente una compagna. Cercarla in orbita attorno a una qualsivoglia magnetar è inu- tile perché le esplosioni delle supernovae spezzano i legami gravitazionali di quel tipo, accelerando le stelle compagne a grande velocità e disperdendole nello spa- zio (sono le cosiddette “runaway stars”). Quello che bisogna cercare è dunque prin- cipalmente una stella dal veloce moto pro- prio, in qualunque direzione attorno a una magnetar, sperando di trovarla a una di- stanza non troppo elevata, così da ridurre i tempi della ricerca e da poter associare più facilmente i due astri separati. Wd1 è l'ambiente ideale in cui condurre quel tipo di ricerche: c'è una sola magnetar nota e non può che essersi formata meno di 10000 anni fa; viste le dimensioni dell'am- masso e le velocità tipiche delle stelle fuggi- tive (difficilmente oltre i 100 km/s), la ex compagna della ma- gnetar non dovrebbe essere già uscita dal- l'ammasso o comun- que, nella peggiore delle ipotesi, non do- vrebbe essere uscita di molto. Quella stella deve dunque essere ancora là, da qualche parte, e per trovarla Clark e colleghi, di o- gni possibile candida- to, hanno misurato la velocità radiale e han- no analizzato la luce con lo strumento FLA- MES (da Fibre Large Array Multi Element Spectrograph) in dota- zione all'unità Kueyen del Very Large Tele- scope dell'ESO. A fianco, un video che ci fa idealmente vo- lare nell’ammasso aperto Wd1, fino a portarci a due passi dalla ma- gnetar J1647-45. [ESO/L. Calçada] Sotto, una foto ri- salente all'epoca in cui fu scoperto Westerlund 1, che ritrae il professor Bengt Westerlund (il secondo da si- nistra) in compa- gnia del noto astronomo e di- vulgatore scienti- fico Åke Wallen- quist (sul margine sinistro), della si- gnora Wallen- quist e di alcuni giovani ricerca- tori. [foto di Ber- til Pettersson]
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