l'Astrofilo maggio 2013

CORPI MINORI ASTROFILO l’ ratteristiche, ma più piccoli e quindi oltre il range di magnitudini coperto dalle survey finora condotte, è in- teressante chiedersi se 2011 QF 99 può essere un troiano primordia- le, collocato in quella posizione sin dall'alba del sistema solare, pos- sibilità esclusa dalla teoria della migrazio- ne planetaria. Per da- re una risposta a que- sto non banale inter- rogativo, il team di Alexandersen ha al- lungato i tempi delle simulazioni, pagando lo scotto di una mag- giore incertezza dei ri- sultati, ma ottenendo nondimeno delle indi- cazioni utili, così rias- sumibili: lo status di troiano di 2011 QF 99 è sicuramente destinato a mantenersi per un periodo di 70000- 100000 anni; oltre quel limite e fino a 1 mi- lione di anni tutte le orbite descrivibili sulla base dei parametri attuali divengono insta- bili, il che significa che quell'oggetto non è un troiano primordiale ed è quindi destinato a rompere il suo legame con Urano, tor- nando ad essere un normale centauro; diver- samente potrebbe trasformarsi in un coor- bitale horseshoe, ma anche in questo caso sembra certo che entro 3 milioni di anni dalla cattura 2011 QF 99 sarà comunque nuo- vamente libero. Quel percorso sembra essere già stato se- guito da un altro centauro, (83982) Crantor, anch'esso di 60 km di diametro, recente- mente fatto oggetto di studio in una ricerca (apparsa su Astronomy & Astrophysics ) at- traverso la quale Carlos e Raùl de la Fuente Marcos (Universidad Complutense de Ma- drid) dimostrano che anch'esso è un coorbi- tale di Urano. Pure in questo caso i ricer- catori hanno fatto ricorso a complesse simu- lazioni al computer, includendo gli effetti gravitazionali di tutti i pianeti, della Luna, del sistema Plutone-Caronte e persino dei tre maggiori asteroidi della fascia principale. Dal tutto è uscito che Crantor è un coorbi- tale horseshoe di Urano, percorre quindi una caotica orbita in risonanza 1:1 col pia- neta, che se rappresentata graficamente in proiezione sul piano orbitale su un lungo periodo assumerebbe la forma di un ferro di cavallo. Nemmeno nel caso di Crantor ci sono però elementi per affermare che siamo in presenza di un coorbitale primor- diale, ma ciò non toglie che in futuro pos- sano esserne scoperti. Il motivo per cui gli astronomi stanno dimo- strando una rinnovata attenzione verso i co- orbitali del sistema solare, e in particolare per i troiani, è da ricercare nel fatto che quel tipo di oggetti possono essere la regola e non l'eccezione, e possono quindi esistere anche in altri sistemi planetari, soprattutto in assenza di migrazioni. Di qui la necessità di appurare se nel nostro sistema solare quell'epoca c'è stata oppure no, e più tro- I l moto di 2011 QF 99 dalla sua attuale posizione (quadratino giallo) fino a 70000 anni nel futuro. Oltre alla posizione di Urano sono indi- cate anche le or- bite di Nettuno, di Saturno e di Giove, nonché i punti lagrangiani L4 e L5 del siste- ma Sole-Urano. Si intuisce facilmen- te che si tratta di un moto molto complesso, tutt’al- tro che rigidamen- te bloccato sul punto lagrangia- no al quale è vin- colato. [Mike Ale- xandersen et. al]

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