l'Astrofilo maggio 2013

CORPI MINORI ASTROFILO l’ centauri da un piccolo team di a- stronomi canadesi e f r anc es i , guidato da Mike Ale- xandersen (University of British Co- lumbia). I cen- tauri sono una popolazione di asteroidi/comete intermedia fra quella transnettuniana della fascia di Kuiper e la fami- glia delle comete di Giove. Hanno orbite comprese fra quella di Nettuno e quella di Giove, e non es- sendo quelle orbite in risonanza con nes- suna orbita planetaria risultano instabili sul lungo periodo. È all'interno di campagne osservative dei centauri che sono stati sco- perti i troiani di Nettuno, e uno degli obiet- tivi della ricerca del team di Alexandersen (condotta a iniziare dal 2011 con il Canada France Hawaii Telescope) era quello di incre- mentare il loro numero scoprendo decine di nuovi centauri più brillanti della magnitu- dine 24,5. Seguendone il moto per un pe- riodo prestabilito di 17 mesi, i ricercatori sarebbero stati in grado di ottimizzare le co- noscenze sulla distribuzione dei parametri orbitali degli stessi troiani di Nettuno. Fra i numerosi oggetti finiti nella “rete” del team franco-cana- dese, ce n'è uno che più di altri ha attratto l'attenzione dei ri- cercatori, 2011 QF 99 , un pre- sunto cen- tauro col- locato su u n ' o r - b i t a e l i o - c e n - trica c o n se- miasse maggiore di 20,3 unità astrono- miche e di magnitudine apparente 22,6. As- sumendo un'albedo del 5%, tipica di quella categoria di oggetti, Alexandersen e colle- ghi hanno potuto calcolare un diametro di 60 km, mentre considerando anche i valori degli altri parametri orbitali (eccentricità, in- clinazione, longitudine del nodo ascen- dente, argomento al pericentro e data del pericentro) hanno potuto verificare come la sua traiettoria fosse associabile a quella di Urano. Poteva forse essere il primo troiano di quel pianeta? Per verificare questa ipo- tesi i ricercatori sono ricorsi a integrazioni numeriche, simulando l'evoluzione dell'or- bita di 2011 QF 99 su un periodo di 50000 anni. Dai risultati della simulazione si evince che quel centauro è effettivamente in co- stante librazione attorno al punto lagran- giano L4, quello che precede Urano di 60° nella sua orbita. Considerando che potreb- bero esistere altri oggetti con le stesse ca- U rano fotogra- fato dalla sonda Voyager nel gennaio del 1986. [NASA] I punti lagrangiani sono regioni di spazio dove l’influenza gravitazionale del Sole e di un pianeta si equivalgono. Lo schema riportato qui a fianco, volutamente sproporzionato, rende l’idea di come oltre una determinata di- stanza da quei punti, un corpo che vi si trova può cadere o verso il pianeta o verso il Sole o all’esterno del sistema solare, cambiando sen- sibilmente la propria traiettoria. [ESA] 25 MAGGIO 2013

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