l'Astrofilo maggio 2013

EVOLUZIONE STELLARE ASTROFILO l’ hanno elaborato os- servazioni degli im- mediati dintorni del buco nero supermas- siccio effettuate nel 2011 con 12 antenne di ALMA (Atacama Large Millimeter/sub- millimeter Array). Quello che i ricerca- tori speravano di tro- vare nelle nubi di gas molecolare presenti in quella ristretta re- gione erano addensa- menti particolarmen- te definiti e con una peculiarità spettrale: righe in emissione del monossido di silicio (SiO) a ben determinate lunghezze d'onda. Questo composto ossigenato è relativa- mente abbondante nelle nubi molecolari e quando viene sottoposto alle alte tempera- ture delle prime fasi della genesi stellare (alcune migliaia di gradi) emette a specifi- che frequenze nel dominio delle microonde e delle onde millimetriche, di qui il motivo dell'impiego di ALMA. Un modello comunemente accettato stabi- lisce che quel tipo di emissione prenda forma in uno scenario che vede una proto- stella raggiungere una fase discretamente avanzata del suo percorso verso l'innesco della nucleosintesi e quindi verso la trasfor- mazione in stella vera e propria. La fase è quella in cui l'azione combinata di un ve- loce moto rotatorio abbinato all'insorgere di un campo magnetico globale innesca la formazione di getti polari ad alta velocità, dai quali fuoriesce parte del gas confluito verso la protostella (è un fenomeno riscon- trato anche su scale maggiori e serve gene- ralmente per smaltire materiale in eccesso che renderebbe instabile l'intera struttura). È in quel gas accelerato che si genera l'emis- sione di SiO ricercata dagli astronomi, e proprio per il fatto di apparire a determi- nate lunghezze d'onda solo in quello speci- fico scenario diventa una prova inequi- vocabile dell'esistenza di stelle nascenti, cosa del resto già riscontrata più volte un po' ovunque nella Galassia. I l video qui a de- stra, oltre a illu- strare il moto reale di numerose stelle attorno a Sgr A*, evidenzia anche il compor- tamento di una nube di gas allor- ché finisce nel do- minio gravitazio- nale del mostruo- so oggetto cele- ste. Se non viene completamente fagocitato, quel gas può dar vita a nuove stelle. [ESO MPE/M. Schart- mann/L. Calçada] T utte le stelle della Via Lattea orbitano at- torno al centro di massa, in prima approssi- mazione identificabile con Sagittarius A*. Le stelle ad esso più vicine, delle quali sono qui rappresentate le orbite, si muovono ad altis- sime velocità. Quella più interna è S2, il cui pe- riodo di rivoluzione è di soli 15 anni e mezzo. [S. Gillesen et al., Max-Planck-Institute for Ex- traterrestrial Physics]

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