l'Astrofilo maggio 2013

NEBULOSE ASTROFILO l’ divulgativo. Sembra impossibile rimanere an- cora sorpresi da ciò che Hubble può fare, ep- pure basta guardare l'immagine delle due pagine precedenti per rimanere sbalorditi: quella che agli occhi degli astrofili è sempre apparsa come una silhouette piatta e oscura, proiettata su una nebulosità moderatamente brillante si è trasformata in una tridimensio- nale ed eterea nebulosa, delicatamente co- lorata, che si staglia su un cielo nero e terso, colmo di stelle e di piccole galassie. Un'imma- gine straordinariamente bella, una delle più spettacolari fra quelle prese con la Wide Field Camera 3. Posta a circa 1500 anni luce dalla Terra, nel cuore del complesso di nubi molecolari di Orione, poco a sud di Alnitak (la stella più orientale della cintura di Orione), la Testa di Cavallo è sempre stata un oggetto celeste sfuggente, fin dalla sua scoperta, avvenuta nel 1888 ad opera di Williamina Fleming, su una lastra fotografica esposta all'Harward College Observatory. Una trentina di anni dopo, Edward Emerson Barnard la inserirà nel suo catalogo delle nebulose oscure, asse- gnandole il numero 33. Improbabile da osservare e fotografare con soddisfazione utilizzando piccoli strumenti amatoriali, la Testa di Cavallo inizia a mo- strare qualche dettaglio solo attraverso stru- menti medio-grandi, meglio se dotati di appositi filtri. È comunque solo con i tele- scopi professionali che si riescono a indagare i processi che avvengono in quella nebulosa e che plasmano la sua mutevole forma, sot- toposta all'azione delle stelle ad essa più vi- cine e anche di quelle che vanno nascendo al suo interno. Tutto il complesso nebulare di Orione è infatti una fucina di stelle e tutte le componenti gassose visibili in quell'area vanno soggette a lente ma inesorabili tra- sformazioni, che si concluderanno con la loro evaporazione. Il gas che non parteci- perà attivamente alla formazione di nuovi Q uesta spaventosa immagine del complesso di nubi molecolari di Orione ci dà l’oppor- tunità di indicare al meglio la posizione della Testa di Cavallo e di mostrarla nella sua versio- ne “classica”. Il campo del complesso è così sa- turo di strutture e così ricco di dettagli e colori che la celeberrima M42 passa quasi inosserva- ta. Il nord è a sinistra. [Rogelio Bernal Andreo] astri sarà spazzato via dalla pressione della radiazione e dei venti delle stelle neonate. Nel caso specifico della Testa di Cavallo si stima che si dissolverà entro 5 milioni di anni. Che vada soggetta all'influenza delle stelle

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=