l'Astrofilo maggio 2012

45 MAGGIO 2012 PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ Ora, grazie a una ricerca condotta da Glyn Collinson, David Sibeck e alcuni loro colle- ghi del NASA’s Goddard Space Flight Center di Greenbelt (Maryland, USA), e pubblicata a fine febbraio sul Journal of Geophysical Research , sappiamo che qualcosa di simile accade anche su Venere, pur essendo esso privo di campo magnetico e quindi di ma- gnetosfera. Un primo indizio del possibile verificarsi di HFAs su Venere era emerso nel 2009, quando la sonda MESSENGER (MEr- cury Surface, Space ENvironment, GEoche- mistry, and Ranging), destinata allo studio di Mercurio, si era venuta a trovare in un ambiente caratterizzato da un campo ma- gnetico durante un flyby con Venere. Non essendo però dotata di strumenti adatti allo scopo, la sonda non aveva potuto misurare la temperatura di quell'ambiente, elemento essenziale per stabilire se era transitata in una "bolla" generata da un HFA. Per trovare conferme in tal senso, i ricerca- tori del team di Collinson hanno pensato bene di accedere al database di un'altra sonda, la Venus Express, anch'essa non pro- gettata per la specifica ricerca di flussi caldi anomali, ma comunque dotata di stru- menti in grado di rilevare campi magnetici e particelle cariche appartenenti al vento solare. Quello che bisognava cercare era una struttura magnetica variabile, spiega- bile con il passaggio della sonda all'inter- no di una "bolla" di plasma in espansione, (pensiamo a un proiettile che attraversa L ’ effetto più vistoso dell’interazione fra vento solare e campo geomagnetico è rappresen- tato dalle aurore, create dalla radiazione lumi- nosa di atomi che dopo essere stati ionizzati da elettroni e protoni provenienti dal Sole, si disec- citano emettendo fotoni a caratteristiche lun- ghezze d’onda. Le aurore più comuni sono verdi (come questa fotografata dall’equipaggio del- l’Expedition 23 a bordo dell’International Space Station), per l’emissione dell’ossigeno atomico a 558 nanometri, ma si presentano spesso anche di colore rosso per l’emissione a 630 nanometri dell’ossigeno molecolare. Meno frequenti quelle blu, legate all’emissione dell’azoto. [NASA]

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=