l'Astrofilo maggio 2012

43 ASTROFILO l’ MAGGIO 2012 PLANETOLOGIA N ell’immagine che fa da sfondo a queste due pagine viene rappresentato l’impatto del vento solare contro l’atmosfera di Venere e la con- seguente creazione di un fronte d’urto che si av- volge attorno al pianeta. All’interno di questo scenario, il campo magnetico associato al vento cattura e accumula particelle cariche, creando zone di altissima temperatura che producono esplosioni in grado di alterare pesantemente per pochi mi- nuti il fluire del vento stesso. [ESA - C. Carreau] tazione sull'asse (che per di più avviene in senso retrogrado), l'assenza di una tetto- nica a zolle di tipo terrestre e un nucleo in- terno poco dinamico fanno sì che Venere sia praticamente privo di campo magne- tico. Ciò implica che il vento solare, che sof- fia talvolta a oltre 1000 km/s, abbia su quel pianeta un impatto diretto e quindi molto più violento di quanto non avvenga nel caso della Terra. Qui da noi, la magneto- sfera (ovvero la sfera d'influenza del no- stro campo magnetico) è generalmente in grado di deviare le particelle cariche (gli ioni che compongono il plasma solare) trasportate dal vento, creando un fronte d'urto che incurvandosi attorno al nostro pianeta favorisce il proseguimento della loro corsa (una piccola parte può entrare lungo i poli magnetici creando le aurore). Ma il vento solare non trasporta solo par- ticelle cariche, trasporta infatti anche "frammenti" di campo magnetico solare, il cui orientamento è piuttosto disordinato, andando soggetto a improvvisi cambia- menti di direzione. Quando la direzione si mantiene sufficientemente a lungo alli- neata al flusso del vento, le linee di forza del campo magnetico restano in contatto col fronte dell'urto quanto basta per in- trappolare un numero crescente di parti- celle cariche appartenenti al plasma solare. Nelle regioni più esposte al vento, la tem- peratura generata dall'accumulo e dalla compressione delle particelle cariche può localmente superare i 10 milioni di gradi, il che produce ciclicamente un'espansione esplosiva delle regioni stesse, che si gon- fiano come bolle fino a raggiungere di- mensioni talvolta paragonabili a quelle

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