l'Astrofilo maggio 2012

GALASSIE ASTROFILO l’ dove lo attende il “punto di non ritorno”. Questo meccanismo è molto diffuso su varia scala nell’universo ed è piuttosto ef- ficiente. Quando, come nel caso qui esami- nato, opera su strutture decisamente ampie (anni luce) c’è tutto il tempo (milioni di anni) affinché all’interno del disco si manifestino concentrazioni di materia in grado di portare il disco stesso verso una frammentazione gravitazionale e quindi alla formazione di stelle. (Il fenomeno può essere agevolato dalla caduta sul disco di nubi di gas provenienti dal altre regioni.) Questo è esatta- mente ciò che è av- venuto nel centro della nostra galas- sia, e poiché le e- nergie in gioco por- tano localmente la temperatura a va- lori compresi fra 100 e 1000 Kelvin, va da sé che solo ri- levanti concentra- zioni di gas sono in grado di contra- stare l’azione del vi- cino buco nero (che porterebbe alla di- spersione del gas), e ciò favorisce la nascita di stelle par- ticolarmente mas- sicce. Ma che cosa centra tutto ciò con l’oscu- ramento della metà degli AGN? Secon- do Nayakshin e col- leghi, se nel pieno centro della nostra galassia si sono for- mati dischi attorno al buco nero super- massiccio, è ragio- nevole supporre che la stessa cosa sia accaduta anche in altre galassie, non in tutte ma in molte sicuramente, com- prese quelle con AGN. Se si formano le stelle non c’è motivo di credere che attorno ad esse non possano formarsi anche pianeti, sa- telliti, asteroidi e comete. Tutti i sistemi così composti orbiterebbero a velocità altissime attorno al buco nero, e dal momento che un disco di stelle può presentarsi con una qua- lunque inclinazione rispetto al piano galat- tico, se sono presenti due o più dischi in una regione tanto piccola, con le orbite dei sin- goli corpi che si intersecano, beh, in tal caso divengono inevitabili le collisioni. Conside- rando le masse coinvolte, le velocità orbitali N ella simula- zione qui a fianco vediamo come si organiz- zano ed evolvono le strutture di due nubi di gas che vengono catturate gravitazionalmen- te da un buco nero supermassic- cio. L’iniziale for- ma (idealmente) sferica viene gon- fiata; i gas inizia- no quindi a di- sporsi su dischi, che successiva- mente si fram- mentano, favo- rendo concetra- zioni di materia che portano alla nascita di nuove e massicce stelle. Non essendo i di- schi complanari e viaggiando le sin- gole stelle a velo- cità tipiche di almeno 1000 km/s, accade che i corpi solidi in orbita at- torno ad esse fini- scono presto col collidere, produ- cendo quella pol- vere che oscura gli AGN. [S. Nayak- shin, S. Sazonov and R. Sunyaev]

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