l'Astrofilo maggio 2012
37 ASTROFILO l’ MAGGIO 2012 GALASSIE S trepitosa panoramica della regione più centrale della nostra galassia, ottenuta sommando immagini prese nel vicino infrarosso con l’Hubble Space Telescope (giallo), nell’infrarosso con lo Spitzer Space Telescope (rosso) e nei raggi X con il Chandra X-ray Observatory (blu e violetto). [NASA, ESA, SSC, CXC and STScI] sime energie osservate. Gli AGN sono invece più tipici dell’universo “vicino”, quindi di epoche meno violente in cui i mostri al cen- tro delle galassie vengono alimentati meno freneticamente, il che porta a una minore produzione di energia. Teoricamente, qualunque nucleo galattico che ospita un buco nero, compreso quello della nostra Via Lattea, può manifestare la tipica fenomenologia del AGN; tutto di- pende da quanta materia vi precipita in un determinato tempo; e la cosa può ripetersi più volte nella vita di una galassia. Poiché l’attività degli AGN si ripercuote sul- l’evoluzione delle altre componenti galatti- che, gli astronomi li studiano con particolare interesse, e fra le non molte certezze finora acquisite c’è il fatto che essi sono oscurati da ampie strutture toroidali (“ciambelle” del diametro di alcuni anni luce), formate di gas e polveri, la cui origine era finora fatta risalire all’esplosione di supernovae e a flussi di materia in entrata e in uscita dai centri galattici. Evidentemente non convinti da questa gene- rica interpretazione, Sergei Nayakshin (Uni- versity of Leicester), Sergey Sazonov (IKI, Moscow) e Rashid Sunyaev (Max-Planck- Institut, Garching - München) hanno voluto approfondire la questione, mettendo in rela- zione con gli AGN ciò che accade attorno al buco nero supermassiccio più vicino alla
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